Sbarchi aumentati del 148%. La Lamorgese oltre ogni limite: «I migranti non sono il problema»

15 Ago 2020 17:05 - di Lorenza Mariani
Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese foto Ansa

Migranti, i dati contenuti nel dossier Viminale parlano chiaro: sono 21.618 i migranti sbarcati (di cui 2.886 minori non accompagnati) tra il 1 agosto 2019 e il 31 luglio 2020. Pari al 148,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando ne erano arrivati 8.691 (1.119 minori). Anche nello sbarco dei minori c’è un incremento del 157,9%. Questi gli allarmanti numeri del report pubblicato ogni anno in occasione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, e relativi al periodo compreso tra il 1 agosto 2019 e 31 luglio 2020.

Lamorgese fallimentare sui migranti

Cifre da cui si evince anche che a crescere è anche il numero degli scafisti arrestati (+10,8%) che passano da 120 a 133. Del totale degli sbarcati 5.271 sono stati soccorsi in Area Sar, 4.066 soccorsi dalle ong e 16.347 sono sbarcati autonomamente. E la ministra Lamorgese cosa fa? Prova a indorare la pillola, arrampicandosi sugli specchi. Smentendo la veridicità matematica dei numeri. Offrendo il fianco alla recriminazioni di tutto il centrodestra, esponendosi peraltro al ridicolo… Le cifre degli sbarchi sono sotto gli occhi di tutti: solo la titolare del Viminale prova a ridimensionarle a parole (ma non nei fatti, purtroppo).

L’insostenibile dichiarazione della ministra

Al punto tale da arrivare a dichiarare l’insostenibile, asserendo per giustificarsi che: «I numeri sull’arrivo di migranti non sono elevatissimi. Certamente più alti dell’anno scorso, ma dovuti alla situazione di crisi economica e sociale della Tunisia». Per la Lamorgese, insomma, responsabilità e colpe vere e proprie di una situazione emergenziale al collasso non sono riconducibili ad una manifesta incapacità del governo Conte nel gestire flussi e ricollocazioni, bensì  a una realtà contingente particolare. «Bisogna sempre contestualizzare le situazioni – ha detto la Lamorgese rifugiandosi in calcio d’angolo in conferenza stampa –. Oggi la Tunisia è in grave crisi, famiglie intere sono partite pensando di trovare migliori condizioni di vita in Italia. Gli arrivi così numerosi, circa 15.000 persone, sono determinati da sbarchi autonomi difficilmente gestibili». Facendo poi riferimento all’impossibilità, non meglio specificata, di «fermarli in mezzo al mare… Erano piccole imbarcazioni, gommoni»…

«Il problema non sono gli sbarchi, ma il covid»…

Si potevano eccome fermare gli arrivi a raffica dei clandestini, specie in tempi di pandemia da coronavirus… Un tema al quale la ministra ha replicato poco fa con un argomentazione che suona più come un paradosso che come una risposta nel merito: «Il problema maggiore della gestione dei migranti che arrivano sulle coste italiane non sono i numeri degli sbarchi, ma il Covid-19». La misura è colma: è il primo a sbugiardare e richiamare la ministra alle responsabilità sue e del governo è Matteo Salvini. Vediamo, riassunte in un breve schema, le reazioni e i commenti dell’opposizione.

Le reazioni dell’opposizione

Dunque, a rispondere alle blande giustificazioni del Viminale, comincia Matteo Salvini che, della gestione dei flussi, ha fatto un suo cavallo di battaglia non solo elettorale. Vediamo i commenti degli esponenti del centrodestra.

1) Matteo Salvini. «15.406 sbarchi dall’inizio dell’anno a oggi, contro i 4.261 dello stesso periodo di un anno fa: il fallimento di questo governo è nei numeri, mentre il ministro Lamorgese si vanta di aver controllato più di 20 milioni di italiani durante l’emergenza Covid. Pugno duro con i cittadini. Inseguimenti e multe per chi va in spiaggia, balla o fa l’aperitivo. Carezze e porti aperti per Ong, trafficanti e clandestini. E nessun segnale contro le mafie: con la Lega al governo, a Ferragosto lo Stato si presentava a San Luca in Calabria e a Castel Volturno in Campania. La Lamorgese dice che Milano è sicura: allora perché ha organizzato il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza in città?».

E da Gasparri alla Santanchè, passando per Calderoli…

2) Daniela Santanchè. Anche la sentraice di Fratelli d’Italia non fa sconti alla titolare del Viminale. «Conferenza stampa Lamorgese come il canto del cigno. Sa che dovrà sacrificare sull’altare della Repubblica il proprio scranno per far posto a Zingaretti, e quindi parla di un mondo che non c’è. Tanto: sbarchi immigrazione, rischio sicurezza sanitaria, sono tutti temi che verranno affrontati da chi verrà dopo di lei. Diciamo che fa come Ponzio Pilato sapendo che va via e se ne lava le mani».

3) Maurizio Gasparri. Il senatore di Forza Italia attacca frontalemte la ministra Lamorgese e il suo drammatico operato dichiarando: «La Caporetto dell’immigrazione con la ripresa degli sbarchi in quantità viene celebrata dal governo con due annunci devastanti: più navi e più caserme per la quarantena dei clandestini. Mentre invece dovrebbe fermarli in mare e rimandarli indietro. E smantellamento delle poche misure utili dei fiacchi e insufficienti decreti sicurezza. Come dire: venite pure qui. Una resa pericolosa e un attentato alla sicurezza e alla salute degli italiani». Infine, la stoccata conclusiva del senatore azzurro: «Un consiglio non richiesto al ministro Lamorgese, visto che lunedì va in Tunisia con Di Maio, minacci i tunisini. Se non bloccano le partenze di clandestini, annunci che lascerà a Tunisi Di Maio. Forse spaventanti dalla permanenza in Tunisia di un simile soggetto, collaboreranno»...

4) Roberto Calderoli. «Sono davvero incredibili le esternazioni del ministro Lamorgese secondo cui in Italia il problema non sono gli immigrati che stanno arrivando, ma il Covid». Il vice presidente del Senato non ci sta. E alla ministra ribatte: «Intanto facciamo notare al ministro che sotto la sua gestione c’è stato un incremento degli arrivi rispetto ad un anno fa del 148%, con oltre 15.000 clandestini sbarcati. E e che tra questi c’è un’elevata percentuale di positivi al Covid, che non solo entrano indisturbati nel nostro Paese, ma una volta intercettati scappano e diventano mine vaganti. Pericoli che possono diffondere il virus ovunque alimentando focolai. Quando parlavamo di un rischio reale di invasione, e per questo venivamo attaccati, eravamo purtroppo stati buoni profeti, perché questo Governo non è stato in grado di controllare le nostre acque territoriali. Gli approdi portuali. E una volta fatti sbarcare, il governo non è stato in grado di controllare gli immigrati e impedire la loro fuga, anche dei positivi al Covid. Con un’ovvia impennata dei contagi. Siamo di fronte ad un’invasione e ad un fallimento completo del ministro Lamorgese e del suo Governo».

 

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