Salvini al contestatore: «Prendili tu i migranti e porta i loro barboncini a spasso»

6 Ago 2020 18:41 - di Michele Pezza
Salvini

«Se vuoi mantienilo tu chi arriva coi barconi, magari al migrante gli porti a spasso il barboncino». È fulminante la risposta di Matteo Salvini al disturbatore di turno. Il botta-e-risposta si consuma nella piazza di Cupra Marittima, nelle Marche. Il contestatore staziona a distanza di sicurezza dal palco dove il leader leghista arringa la folla. Regge tra le mani un’asta con inchiodato un cartello rosso. Naturalmente pro-migranti. Salvini lo cita come «quello lì». E gli si rivolge indirettamente ricordando che mentre i clandestini sbarcano «con l’anellino e l’orecchino», gli italiani sono tenuti a rispettare regole che rischiano di apparire assurde.

Salvini in tour elettorale nelle Marche

Salvini ne cita un paio: «Qui si entra in chiesa e siediti a due metri, prendi un caffè e stai a distanza. Giusto così». Ma, aggiunge, come non vedere le «migliaia di balordi che vanno in giro a fare quello che gli pare». Eppure dicono che scappano dalla guerra. «Ho idea – puntualizza il Capitano – che la guerra ce la portano qui». Ma è sui processi che lo aspettano a Catania e Palermo per avere da ministro ordinato lo stop a navi cariche di migranti che scatena l’applauso. «Di solito – puntualizza – i politici vanno in tribunale perché rubano. Io ci vado perché ho difeso il mio Paese, ci vado a testa alta». E assicura: «Appena ci rimandate al governo torneremo a sigillare i porti come abbiamo sempre fatto».

Sulla legge Fornero: «Nessuno pensi di riesumarla»

Non di sola immigrazione ha però parlato Salvini in questa trasferta marchigiana. Un altro cavallo di battaglia è la scuola. «In Italia – ironizza – c’è una sola persona pienamente soddisfatta del ministro Azzolina: è la stessa Azzolina». Ma ne ha anche per chi vorrebbe riesumare la legge Fornero. «Faremo – annuncia – una battaglia dentro e fuori il Parlamento. Perché col lavoro e le pensioni degli italiani non si scherza». Infine, un riferimento alla proroga dello stato di emergenza. La stilettata è al premier Conte: «Penso che a qualcuno conviene tenere gli italiani terrorizzati, va bene il distanziamento ma bisogna anche tornare a vivere. Basta con questo terrore..».

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