Non si fida di Azzolina e Arcuri: il sindaco di Cesena compra i banchi (e li paga pochissimo…)

28 Ago 2020 13:37 - di Robert Perdicchi

A Cesena la popolazione scolastica contra oltre 10mila persone tra alunni e insegnanti, il Comune ha deciso di giocare d’anticipo e farsi trovare pronto per la riapertura del 14 settembre, precedendo il Governo. Di cui, evidentemente, non si fida. Né della ministra Lucia Azzolina, né del commissario Domenico Arcuri…

I banchi “preventivi” contro i ritardi da Covid

Il sindaco Enzo Lattuca – spiega in un’intervista all’AdnKronos – abbiamo ordinato 2.057 banchi singoli per gli studenti delle elementari e delle medie per garantire il distanziamento. “L’abbiamo fatto a luglio e il primo settembre saranno nelle classi. Sono banchi singoli, di 50 per 60 cm, un po’ più piccoli di quelli per i ragazzi delle superiori e quindi più adatti e sono regolabili, perché tra i 6 e i 13 anni gli alunni crescono in fretta. Li abbiamo pagati tra i 37 e i 47 euro e sono quelli che avremmo acquistato in ogni caso al momento di rinnovare la dotazione dei banchi perché sono i più idonei”. Cifre molto distanti da quelle ipotizzate dalla fornitura pubblica, su cui, dall’inizio, sono piovute forti critiche. Con rettifiche e smentite della Azzolina (qui un ritratto al vetriolo), ma con scarsa trasparenza. Dai 300 euro a banco ipotizzati all’inizio, non si sa a quanto si sia scesi col bando al ribasso: meno dei 50 euro di Cesena?

Completa sfiducia nella Azzolina e in Arcuri

I banchi con rotelle promessi dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri – spiega Lattuca – “non si sa quando arriveranno e non ci sono certezze”. Perciò il Comune di Cesena ha provveduto da solo, anche perché – aggiunge il sindaco – “nelle scuole superiori ci sono già i banchi monoposto, ma nelle classi numerose saranno necessari quelli a rotelle, così se arriveranno in numero razionato, avendo già provveduto per elementari e medie, potranno essere utilizzati tutti per gli studenti più grandi”.

Il Comune di Cesena, in vista della riapertura ha “effettuato – spiega Lattuca – in tantissime scuole, interventi di edilizia leggera, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale, per allargare gli spazi già esistenti, per fortuna non abbiamo avuto bisogno di reperire luoghi all’esterno”. Lattuca ricorda che c’è ancora da sciogliere “il nodo principale legato a trasporto: se ne sta discutendo a Roma”.

Per quanto riguarda gli scuolabus – precisa – “noi abbiamo fatto la nostra parte per garantire il servizio in sicurezza, sul trasporto di linea – che riguarda quasi esclusivamente gli studenti delle superiori – attendiamo gli ultimi chiarimenti: l’ azienda dei trasporti, comunque, farà il possibile per potenziare i mezzi, azione che va messa in pratica anche sui treni regionali che trasportano diversi studenti pendolari che devono poter viaggiare in sicurezza”.

Intanto, i primi banchi sono arrivati nelle scuole delle zone rosse più colpite dalla pandemia. Il “contagio” di banchi si estenderà a tutta Italia?

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