Musumeci: «Non vogliamo subire l’invasione dei migranti». E chiude tutti i centri di accoglienza

23 Ago 2020 8:27 - di Paolo Sturaro
Musumeci

«La Sicilia non può continuare a subire questa invasione di migranti». Lo afferma, senza mezzi termini, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. Bisogna agire subito. «Sul mio tavolo c’è l’ordinanza con cui dispongo lo sgombero di tutti gli hotspot e dei centri di accoglienza esistenti. Si attivi un ponte-aereo immediatamente e si liberi la Sicilia da queste vergognose strutture, iniziando da Lampedusa».

Musumeci: «Il governo non attua i decreti vigenti»

«Le regole europee e nazionali sono state stracciate. L’Europa fa finta di niente e il governo nazionale ha deciso, malgrado i nostri appelli, di non attuare i decreti vigenti. E di non chiudere i porti, come invece ha fatto lo scorso anno con il decreto interministeriale Interno-Difesa-Trasporti».

«Vogliono far diventare razzisti i siciliani»

«C’è una colpevole sottovalutazione del fenomeno senza precedenti. E non capiscono quanto stia crescendo la tensione. Vogliono far diventare razzisti i siciliani, che sono il popolo più accogliente di tutto il mondo? Adesso se vogliono a Roma impugnino pure la mia ordinanza. Basta: abbiamo avuto fin troppo rispetto istituzionale su questa emergenza, ricambiato da silenzi, indifferenza e omissioni».

Il plauso di Matteo Salvini

«Bravo il governatore della Sicilia, Nello Musumeci», commenta il leader della Lega, Matteo Salvini. «Ha detto basta all’arrivo di immigrati nell’isola, ordinando la chiusura di centri d’accoglienza e hotspot. Stop invasione!».

Musumeci aveva già “avvertito” il governo

Del resto, ventiquattr’ore prima, Musumeci aveva già lanciato l’aut aut al governo. «Non si può consentire che migliaia e migliaia di migranti, autonomamente o con le navi delle Ong, possano sbarcare su una terra che è rimasta per mesi in ginocchio. E che adesso guarda con una certa prospettiva per poter riprendersi», aveva detto. «Roma è stata da questo punto di vista molto impreparata perché con approssimazione ha affrontato un fenomeno che invece si preannunciava già dal mese di marzo».

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