L’ira dei medici della sanità privata: «Eravamo angeli, ora il governo ci volta le spalle»
Angeli durante il Covid, ma dimenticati oggi. Questo il destino dei medici della sanità privata passati in poche settimane da eroi impegnati nell’emergenza sanitaria a soggetti scomodi, su cui spargere nebbia e disinteresse.
“Politica e istituzioni ci hanno abbandonato – osserva con amarezza il Segretario Nazionale della Cimop, dott.ssa Carmela De Rango – È vergognoso il mancato rinnovo del contratto. Noi medici definiti angeli nel periodo Covid, siamo stati ignorati dal ministro Speranza, dal presidente delle regioni Bonaccini e anche dalle singole Regioni.
La nota del Cimop (Medici della sanità privata)
“Non finiremo di denunciare la sconcertante situazione di Aiop. La sigla che si è rifiutata di firmare una ipotesi di intesa concordata in tutti i suoi aspetti fino al giorno prima della firma. Apprezzabile, al contempo, è stato lo sforzo di Aris per la firma dell’ipotesi di intesa: ma condanniamo il mancato rispetto dei tempi di ratifica nel consiglio nazionale che era previsto nello scorso mese di luglio. Entrambe le associazioni datoriali condizionano la ratifica/firma ad accordi con le regioni”.
Nel periodo del Covid eravamo i salvatori. E ora?
E conclude: “Porteremo a conoscenza della popolazione, degli utenti finali e dei singoli lavoratori come coloro che sono stati definiti salvatori di tante vite nel periodo Covid, siano invece oggettivamente sottopagati, professionalmente umiliati e con il contratto scaduto da 15 anni.
La retorica tanto cara al mainstream, che celebra diritti e conquiste, un giorno o l’altro dovrà fare i conti con la dignità di chi si confronta con la vita reale. Quella fatta di turni, di prestazioni, di sforzi e di ansie.
Cimop, sigla dei medici della sanità privata, non farà un passo indietro in quella che definisce una battaglia di identità e di moralità. E annuncia, quindi, una nuova mobilitazione per gridare tutta la sua indignazione”