Beirut, non è stato un incidente. Gli 007 occidentali accusano Hezbollah. I filoiraniani tirano in ballo Israele

5 Ago 2020 14:05 - di Redazione

Un deposito di armi o un drammatico incidente industriale? Mentre Beirut brucia e salgono a oltre 100 le vittime e 5mila i feriti delle esplosioni che hanno devastato la capitale libanese, si rincorrono le ipotesi sulle piste. In tanti sotto accusa: Hezbollah e Israele. Siria e Turchia.

Beirut, non convince la versione ufficiale

Secondo le prime ricostruzioni sarebbe esploso un deposito di fuochi artificiali. Ospitato su una nave ormeggiata nel porto libanese. Lo scoppio avrebbe innescato poi altre esplosioni a catena. Culminate con quella che ha disegnato un gigantesco fungo nel cielo. Che ha spinto il governatore della città, Marwan Abboud,  a parlare di evento simile a quanto successo a Hiroshima e Nagasaki.

Usa: è stato un attentato

Di attentato ha parlato subito l’amministrazione Trump. Dirigenti militari Usa pensano che l’esplosione a Beirut sia stata un attacco. Una bomba di qualche tipo. “Ho incontrato i nostri generali e sembra che non sia un incidente industriale”, ha detto Donald Trump. “Sembra, secondo loro, che sia un attentato, una bomba di qualche tipo”-

Si è trattato dell’esplosione di un magazzino di armi di Hezbollah. E’ l’ipotesi formulata da più fonti di intelligence occidentali. Ad esplodere quindi non sarebbe stato un deposito di fuochi di artificio. O un vasto quantitativo di nitrato di ammonio. Come riferito dal ministro dell’Interno libanese Mohamed Fehmi. A saltare in aria sarebbe stato un deposito di armi delle milizie sciite libanesi filo iraniane.

Hezbollah accusa Israele

Fonti di Hezbollah, invece, accusano Israele. E attribuiscono ad un sabotaggio israeliano la responsabilità della potente esplosione che ha devastato Beirut. “Questa catastrofe avrà gravi conseguenze a vari livelli. E richiederà, a tutti i libanesi e a tutte le forze politiche, la solidarietà. L’unità e l’azione comune. Per superare gli effetti di questo crudele calvario”. Con un  comunicato ufficiale Hezbollah rompe il silenzio sulla catastrofe di Beirut. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, per le milizie sciite filoiraniane le due esplosionie al  deposito n. 12 del porto di Beirut sono state causate da un’azione di sabotaggio di Israele. Che si è subito chiamato fuori e anzi ha offerto il suo aiuto medico.


Ex agente Ciao: era un deposito militare

Di esplosivo militare e di un deposito di armamenti parla un ex agente Cia con grande esperienza in Medio Oriente. Robert Baer, citato dalla Cnn, non crede che il nitrato di ammonio sia l’unico responsabile delle potenti esplosioni. “Era chiaramente esplosivo militare”, ha detto. ” Non era fertilizzante, come nitrato di ammonio. Ne sono abbastanza sicuro. Guardate la palla di fuoco arancione. E’ chiaramente è esplosivo militare”. Tutto il bianco che si vede nei filmati prima dell’esplosione più potente è probabilmente segno della presenza e della combustione di nitrato di ammonio. “Ho lavorato in Libano per anni. E nessuno vuole ammettere che tenevano esplosivi militari nel porto”.

Nel deposito nel porto di Beirut erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio. Sequestrate diversi anni fa da una nave. “E’ inaccettabile che 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio fossero tenute immagazzinate in condizioni non sicure. Un’inchiesta è in corso per appurare cosa abbia provocato l’esplosione.”, ha scritto in un tweet il presidente Michel Aoun. “Le autorità libanesi sono ‘determinate’ a comprendere cosa abbia causato le terribili esplosioni nel porto di Beirut”, ha detto Aoun dalla televisione di Stato promettendo ì’punizioni severe” per chi verrà riconosciuto colpevole dell’esplosione.

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