Il candidato renziano che inneggiava al Duce su Fb: «Roba vecchia, ora sono antifascista»

25 Ago 2020 14:00 - di Davide Ventola

È passato da Viva il Duce a Italia Viva di Renzi. La bizzarra parabola di Roberto Mei, candidato sindaco renziano di Corsico, la dice tutta. Verrebbe da ridere se non fosse il ritratto di certa classe politica.

Il post del candidato renziano

Ecco i fatti, i suoi post in omaggio a Mussolini, risalenti a 10 anni fa, hanno sollevato un polverone di polemiche. Alla fine,  ieri notte Roberto Mei, candidato sindaco a Corsico (Mi) con Forza Italia e Italia Viva, ha voluto fare chiarezza pubblicando un lungo post su Facebook per spiegare la sua posizione.

“Rispetto a dieci anni fa ho cambiato idea”

«In merito alle polemiche uscite su miei post di 10 anni fa sul tema fascismo, volevo chiarire la mia posizione in modo definitivo – si legge nel post -. Oggi posso sinceramente definirmi un repubblicano democratico per cui #antifascista. Mi trovo sinceramente un po’ spiazzato da chi cerca di strumentalizzare un passato evidentemente superato, come dimostra il mio agire degli ultimi anni».

Oggi Mei è centrista e riformista

«Rispetto all’inizio della mia avventura in politica è cambiato tutto – sottolinea Mei -. Mi aspettavo che già la scelta di presentarmi separato dagli alleati di sempre (Lega e Fratelli d’Italia), in favore di un nuovo percorso #centrista e riformista con Italia Viva, mi definisse già come un’altra persona. Un’altra persona rispetto a 10 anni fa. Non posso cancellare il passato, ma di recente ho fatto delle scelte molto importanti, controcorrente con la definizione che molti di voi hanno dato di me in queste ore. Mi sono opposto ad un modo di intendere il governo della città di Corsico, dispotico e miope perché non è quello in cui credo«.

A Corsico il renziano è contro Lega e FdI

Quindi prosegue: «Il tutto culminato con un forte scontro con l’ultima giunta, in cui io e Forza Italia eravamo con il centrodestra unito. L’ex sindaco voleva rendere 100% commerciale un’area sulla Nuova Vigevanese, strada tra le più inquinate in Europa. Che posizione abbiamo preso? Abbiamo acconsentito per guadagnare oneri, rinunciando a temi ambientali fondamentali? No. Noi ci siamo opposti con un emendamento che chiedeva lo stralcio di quell’area. Neanche il ricatto delle dimissioni del sindaco – decisione che avrebbe posto fine al primo storico governo di centrodestra della città – ci ha fermati. Non so se riuscite a capire cosa voglia dire. Vorrei sottolineare che addirittura neanche la sinistra si è mai fermata in situazioni come queste, portando purtroppo la Nuova Vigevanese ad un livello di cemento e traffico incredibile».

La parabola da Benito Mussolini a Matteo Renzi

«Le mie scelte – spiega ancora il candidato renziano – mi sono costate molto, ma sono stato sempre coerente con il bene della mia città. Io oggi voglio rappresentare le istituzioni con spirito di servizio, responsabilità, impegno ed onestà, come fatto in passato da assessore. Spero che questa mia lunga spiegazione basti a tutti voi per prendere in considerazione il mio programma e la mia squadra con obbiettiva serenità. Spero che le azioni di un uomo che si è completamente messo in discussione possano permettere di non lasciare ombre». Insomma, di che vi scandalizzate? Tanti italiani lo hanno fatto dopo l’8 settembre. Mei lo ha fatto, ad agosto, con qualche anno di ritardo.

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