Gismondo a Speranza: «Vorrei sapere chi è che ti dà consigli. Col virus notturno siamo al ridicolo»

20 Ago 2020 11:19 - di Giorgia Castelli
Gismondo

«Per senso civico, durante l’emergenza Covid-19, ho sempre evitato di esprimere pareri che potessero indurre a comportamenti fuori dai provvedimenti governativi. Molte misure, a volte poco comprensibili ai cittadini, hanno avuto una loro logica strategica, ma l’ultima ordinanza del ministro della Salute ne comprende alcune veramente inspiegabili anche a un tecnico». Lo scrive sul Fatto la virologa dell’ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo riferendosi in particolare al provvedimento sulla sospensione delle attività del ballo e all’obbligo di mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6 nei luoghi dove c’è rischio di assembramento.

Gismondo: «Chi ha consigliato il ministro Speranza?»

«Mi chiedo – dice – se chi ha consigliato al ministro Speranza di introdurre questa misura abbia preso in considerazione una serie di fattori non trascurabili». «Invito a focalizzare l’attenzione sullo scopo preventivo-sanitario del provvedimento – precisa – Credo che, se non si procede con la responsabilizzazione e l’educazione, soprattutto per i giovani, si fallisca inesorabilmente. Fatta la legge, trovato l’inganno. Un provvedimento così drastico, che li colpisce direttamente, rischia di stimolare una reazione di sfida».

Gismondo critica il provvedimento di Speranza

E poi ancora. «I ragazzi continuano a riunirsi privatamente (è legale). Creando assembramenti molto più importanti di quelli nelle discoteche, dove, peraltro, c’è un certo controllo. Vogliamo poi parlare dell’obbligo di indossare le mascherine dalle 18 alle 6? Mi sono sforzata a trovarne una giustificazione: mission impossible. Abbiamo un virus da spiaggia, uno da ristorazione, uno da volo aereo, adesso anche uno notturno? Il provvedimento non solo è assurdo, ma è anche fuorviante. Dalle 6 del mattino alle 18 possiamo stare tranquillamente in assembramenti senza mascherina?».

Le  polemiche

Il provvedimento firmato da Speranza il 16 di agosto ha creato molte polemiche, non solo nel mondo politico e produttivo ma anche tra gli scienziati. Caustico Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. «A questo gioco al massacro io non ci sto. Sappiate che in Italia il virus lavora e contagia solo di sera e notte. Di giorno invece si riposa. Sarà mica un virus fornaio? Rido per non piangere».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *