Gioele, il papà e il legale: «La credibilità dello Stato ne esce male». Trovate anche costole e scapole

20 Ago 2020 8:56 - di Paolo Sturaro
Gioele

«Persino per ritrovare Gioele la mia famiglia ha dovuto fare affidamento sulle proprie forze. Ancora una volta ha dovuto “metterci una pezza”. La credibilità dello Stato ne esce fortemente compromessa e non posso che dolermene». E l’accusa di Claudio Mondello, legale e cugino della famiglia di Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre del piccolo Gioele. «Devo, tuttavia, ringraziare i tantissimi volontari che ci hanno sostenuto col loro sudore ed amore. È una Italia che ci restituisce speranza».

Il dolore e il rammarico del papà di Gioele

Dolore e rammarico nelle parole del papà di Gioele. «Nonostante il dramma che mi ha travolto, trovo doveroso ringraziare quanti mi hanno aiutato. Dedico un ringraziamento particolare al signore che ha trovato mio figlio», dice. «Se non ci foste stati voi, chissà se e quando lo avremmo ritrovato. Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti, mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche. La mia non vuole essere una polemica, ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia. Viviana e Gioele vi ringraziano e io vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi».

Trovati nuovi resti, ora la parola al medico legale

Sono stati intanto trovati altri resti umani nella zona attorno al luogo del ritrovamento del corpicino del bambino. Utilizzando le motoseghe sono stati disboscati diverse zone a poche centinaia di metri dal luogo in cui un carabiniere in pensione, volontario, ha trovato alcuni resti del bimbo. Come apprende l’Adnkronos, si tratta di alcune costole e scapole. Adesso toccherà al medico legale, Elvira Spagnolo capire le cause di morte del bambino. L’esame, a quanto si apprende, sarà eseguito fra venerdì pomeriggio e sabato mattina.

Gioele, l’interrogativo di Salvo Sottile

«Hanno trovato la madre morta e hanno pensato prima al marito, poi al suicidio, poi agli animali che forse li avevano aggrediti. Tutto verosimile, tutto possibile«, afferma Salvo Sottile. «Intanto la maglietta del bimbo era lì, a 200 metri dal corpo della mamma e nessuno l’aveva vista?».

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