Gasparri: «Conte andrebbe messo in carcere, è un pericolo per l’Italia. Il governo si è arreso»

31 Ago 2020 8:57 - di Roberto Mariotti
Gasparri

«Per l’immigrazione siamo al disastro. È la Caporetto definitiva. Centinaia e centinaia di persone che sbarcano ad ogni ora del giorno e della notte a Lampedusa. Nessuna iniziativa del governo. Nessun controllo. Nessuna solidarietà all’amministrazione di Lampedusa e al governo della Sicilia». Lo dichiara Maurizio Gasparri. «Ha cento, mille, un milione di volte ragione Musumeci che chiede al governo di intervenire e di riunirsi a Palermo. Musumeci aveva individuato la via della fermezza, il governo del Pd, dei grillini e di Conte ha scelto la via della resa incondizionata».

Gasparri: «Conte ha occultato prove»

«Assalto alle coste siciliane», incalza il senatore di Forza Italia. «Ong che vengono aiutate dalle istituzioni italiane nella loro opera di sostegno agli invasori del Paese, esplosioni e incendi sulle coste della Calabria. Gli stessi immigrati rischiano la vita e i trafficanti di persone si arricchiscono. Conte», avverte Gasparri, «andrebbe messo in carcere per due ragioni. Da un lato ha infatti occultato prove e potrebbe reiterare reati in materia di Cinavirus. Dall’altro sta favorendo l’attività dei trafficanti di persone e sta aiutando chi vuole invadere l’Italia».

«Bisogna opporsi al governo in ogni modo»

«Conte è un pericolo per l’Italia. Bisogna opporsi a questo governo, in ogni luogo e in ogni modo. Anche bloccando i provvedimenti in Parlamento che non stanno dando alcun sollievo alla popolazione. L’emergenza immigrazione è quella principale in questo momento. Il blocco di chi assedia l’Italia è la priorità assoluta. Bisogna agire con determinazione e fermezza, come chiede e propone il presidente della Regione Sicilia», conclude Gasparri.

«Buonismo da quattro soldi»

«Siamo al punto di non ritorno di una politica migratoria irresponsabile e gestita con i piedi da questo governo», dice a sua volta il deputato azzurro Giorgio Mulè. «C’è un esecutivo irresponsabile che fa del buonismo da quattro soldi e non del realismo il faro che guida le proprie scelte politiche. Perché tutti sapevano che Lampedusa era già in ginocchio».

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