Dl-Agosto, i tecnici del Senato “bocciano” il governo: norme in contrasto con il diritto Ue

25 Ago 2020 15:48 - di Redazione
Senato

Un decreto-Agosto a rischio di infrazione da parte dell’Unione Europea. È quanto hanno messo nero su bianco i tecnici del servizio Bilancio del Senato nel fare le pulci all’ultimo provvedimento del governo sull’emergenza  Covid. I primi rilievi investono il Fondo per la filiera della ristorazione, uno tra i settori più colpiti dal coronavirus. «Non appare chiaro – scrivono gli esperti – il criterio per l’accesso al contributo previsto nell’acquisto di prodotti agricoli e alimentari “valorizzando la materia prima di territorio”».

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Il problema, in questo caso, risiede nella difformità tra la norma e la relazione tecnica che invece fa riferimento all’acquisto di prodotti “da materia prima italiana”». Per i tecnici del Senato «l’interpretazione data dalla relazione tecnica potrebbe anche essere considerata limitativa della parità di accesso dei prodotti provenienti da altri Paesi dell’Unione europea». Vuol dire che incombe il rischio della dichiarazione di incompatibilità con il diritto dell’Ue. Il secondo punto oggetto di rilievo riguarda l’articolo che introduce le decontribuzioni per i lavoratori del Sud. «Si osserva – scrivono i tecnici – che la disposizione in esame non prevede un limite individuale all’esonero contributivo». Ragion per cui, «potrebbe essere riconosciuto anche per singoli importi elevati.

Gli esperti: «Sgravi al Sud senza limiti di spesa»

Il rilevo è fondato. La norma, infatti, non prevede un limite complessivo alla concessione del beneficio. «Per cui – evidenziano al Senato – gli oneri sono soltanto valutati». Significa che potendosi determinare scostamenti rispetto alle previsioni, potrebbe sorgere la necessità di reperire ulteriori risorse». E non è finita. Sotto la lente degli esperti anche il diverso regime di trattamento introdotto dalle norme sugli sgravi per assunzioni a tempo indeterminato e quelle a tempo determinato. I settori interessati sono quelli turistico e degli stabilimenti termali. «Anche in questo caso – annotano i tecnici – non è previsto il limite di spesa. Andrebbe chiarito perché».

 

 

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