Zaia: «Non siamo giapponesi! Ma se il Covid è ripartito è colpa anche del governo». Ecco perché

5 Lug 2020 12:23 - di Prisca Righetti
Luca Zaia foto Ansa

Zaia proprio non ci sta. Ora, dopo aver combattuto in prima linea, e con grande efficienza, l’emergenza Covid in Veneto, l’idea di ottemperare alla deregulation del governo in merito a restrizione e misure di contenimento pericolosamente allentate, torna a tuonare contro decreti e decisioni dell’esecutivo giallorosso. «Dopo l’ultimo decreto chi scappa dalla quarantena non commette più un reato. Visto che non siamo tutti disciplinati come giapponesi e che aleggia sul Covid una certa aria complottista e negazionista, chiedo che il Governo si dia una mossa».

Zaia striglia il governo: “Le regole servono, invece”…

Non solo. Dopo la stoccata politica, il governatore del Veneto entra nel merito delle decisioni del governo e dalle colonne de La Stampa, attacca: «Delle due, l’una: o l’isolamento fiduciario è una passeggiata, o siamo seri e allora bisogna fare delle scelte forti». Quindi, rincarando la dose delle recriminazione, il governatore aggiunge: «Conte ha sbagliato? Sì ma è un errore facilmente rimediabile». Ed inoltre, sottolinea, bisogna anche «chiarire le regole per chi rientra dall’estero. Chi si sposta per lavoro non può restare nell’incertezza». Quindi, alzando il tono della polemica, Zaia conclude: «Un decreto si può fare alla velocità della luce. Visto però che stiamo ancora aspettando quello che fissa la data delle elezioni regionali, direi che la luce del Governo viaggia molto lentamente…».

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