Tav, tornano in azione gli antagonisti: chiodi a tre punte contro i mezzi della polizia. Strage sfiorata

5 Lug 2020 18:26 - di Aldo Garcon
Tav

Tornano in azione gli anti-Tav. Chiodi a tre punte all’interno della galleria “Cels”, disseminati sull’autostrada Torino-Bardonecchia. Chiodi che hanno forato in piena notte le gomme di automezzi  della polizia che si stavano dirigendo al cantiere della Tav di Chiomonte, in Valsusa. Un’azione vergognosa che poteva creare una strage. A dare la notizia il Siulp, sindacato unitario dei lavoratori di polizia. In una nota parla di “agguato” che “poteva finire in tragedia”. Ma la «fermezza degli autisti degli automezzi in colonna ha consentito di evitare il peggio per tutti». «Con questo “attentato” all’incolumità dei poliziotti e di eventuali viaggiatori privati, si è superato il limite. L’unica risposta che uno Stato di diritto che salvaguarda la propria autorità e la propria volontà politica, non può che essere tolleranza zero».

Tav, l’ira del Siulp

«Non si esiti più un secondo – aggiunge il sindacato nella nota – ad ad agire nei confronti di chi sta elevando pericolosamente il livello dello scontro. Qualunque ulteriore tentennamento da parte delle autorità, non potrà che essere considerato un’ulteriore debolezza». «Il Siulp di Torino chiede che gli uomini delle forze dell’ordine siano messi in condizione di sicurezza e possano svolgere il loro lavoro attraverso misure che prevengano il più possibile l’esposizione a rischi personali».

La reazione dei poliziotti

Dura Italia Celere. «Sono atti terroristici a tutti gli effetti, non sono più atti dimostrativi: in questo modo si attenta alla vita di uomini dello Stato», afferma all’Adnkronos Andrea Cecchini, segretario generale nazionale di Italia Celere. «Non siamo solo indignati, ma siamo preoccupati perché questa noncuranza da parte dello Stato e questo permissivismo verso i criminali sta attentando alla vita di centinaia di uomini delle forze dell’ordine». Sulla vicenda è intervenuto Vincenzo Chianese, segretario generale di Es Polizia. «Era evidente l’escalation che era iniziata il 24 giugno con minacciosi agguati ai poliziotti impegnati nei servizi in Val di Susa che consumavano i pasti, cui erano seguite le azioni di disturbo durante il loro sonno negli alberghi. Un clamoroso tentativo d’intimidazione rimasto senza conseguenze fisiche solo grazie all’altissima professionalità di funzionari ed agenti coordinati dalla questura. Ma l’acquiescenza delle Istituzioni ed il silenzio dei politici ha aperto la strada ad un ovvio salto di qualità dell’aggressione e, purtroppo, siamo solo all’inizio».

La solidarietà di FI

«I chiodi lasciati questa notte nella galleria sono qualcosa di più che un gesto delinquenziale. Siamo in presenza di un tentativo di omicidio. Ed è su questa ipotesi di reato, ci auguriamo, che si indaghi». Lo scrivono in una nota,  i parlamentari piemontesi di Fi, Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino. «Essere contrari alla Tav è legittimo. Per quanto inutile visto che l’opera va avanti e sarà realizzata. Alla polizia va tutta la nostra solidarietà. E la gratitudine per l’abnegazione mostrata nel difendere la legalità».

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