Rampelli a “Piazza Italia”: «Noi siamo la destra, i nostri valori non sono biodegradabili» 

22 Lug 2020 9:07 - di Liliana Giobbi
Rampelli

«Ci sono partiti mediatici, partiti biodegradabili e poi c’è la destra». Con queste parole Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, ha aperto “Piazza Italia”. La manifestazione si terrà fino al 23 luglio presso il Parco di Colle Oppio.

Rampelli: «A Colle Oppio è sgorgata la destra movimentista»

«C’è la destra», continua l’esponente di FdI, «con il suo percorso tortuoso ma la sua concezione del mondo e della società in sintonia con la persona e la vita. A Colle Oppio è sgorgata la storia della destra movimentista, articolata in associazioni, comitati, corpi intermedi. Una destra capace di dotarsi di un progetto che alla fine, fallito il Pdl, è sbocciato con Giorgia Meloni e con Fdi».

«Il Parco archeologico più bello e degradato del mondo»

«In questi tre giorni», dice ancora Rampelli, «continueremo a interrogarci sulle grandi questioni che muovono la modernità». E cioè, «economia globale contro economia reale, flussi migratori e sicurezza, solidarietà e identità nazionale, cultura popolare e ambientalismo. Il tutto di fronte al Colosseo, nel Parco archeologico più bello e degradato del mondo. Anche per lanciare un’accusa a chi non trasforma il nostro patrimonio culturale in un’industria pulita e inesauribile».

Il giudizio sull’azione “solitaria” di Conte

Precedentemente, in merito alla Fase 3 e al Recovery Fund, Rampelli aveva espresso il suo giudizio in maniera netta. «Non siamo soddisfatti delle modalità scelte dal presidente del Consiglio», ha detto. «Quando si è in fase di emergenza – come dimostra la storia nazionale – si deve necessariamente collaborare e condividere. E questo non è stato fatto. Non si può disporre di una quantità enorme di denari come quelli che ci saranno fino a dicembre prossimo, indebitando le future generazioni per altri decenni, e agire in piena solitudine come ha fatto il premier Conte. Senza quindi tenere conto dell’esigenze di rappresentare tutti i blocchi sociali, anche quelli che nell’immaginario sono più vicini all’opposizione».

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