Ponte di Genova, Rampelli: «Il regalo ai Benetton lo dimostra, M5S e Pd fanno il gioco delle parti»

8 Lug 2020 17:31 - di Redazione

“Basta prendere in giro gli italiani. Non si può sempre fare il partito di lotta e di governo”. Così Fabio Rampelli sul rinnovo della concessione del nuovo ponte di Genova ad Autostrade per l’Italia. Una scelta che grida vendetta dopo la tragedia del Ponte Morandi. E mette in soffitta la baldanzosa rivoluzione dei grillini. Il vicepresidente della Camera punta il mirino contro i Cinquestelle. Dove sono finiti i proclami di Toninelli all’indomani del crollo del Ponte Morandi? Ridicola e poco credibile l’ira postume dei pentastellati dopo la decisione della ministra dei Trasporti, piddina doc, di rinnovare il regalo alla famiglia Benetton.

Rampelli ai 5Stelle: basta con il partito di lotta e  di governo

“Sulla concessione rinnovata ai Benetton si consuma l’ennesimo intollerabile gioco delle parti tra il Pd e il Movimento 5 stelle”, continua Rampelli. “Ci sono stati morti e sfollati. Il blocco di un’arteria strategica per Genova, la Liguria e l’Italia. Per decenza sulla conferma della concessione a chi ha incassato miliardi. E omesso manutenzioni e investimenti per moltiplicare i profitti ci può essere solo la risposta delle dimissioni”.

Niente male per chi si è presentato agli italiani come il partito del vaffa e del cambiamento. Niente è cambiato. Autostrade tornerà a gestire il nuovo ponte progettato da Renzo Piano dopo il disastro del Ponte Morandi. E i sacri impegni dei grillini vanno alle ortiche. A poco valgono le imbarazzate dichiarazioni delle parlamentari 5Stelle nelle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. Che si nascondo dietro fantomatici “problemi tecnici”. “L’affidamento della concessione ad Autostrade del nuovo ponte di Genova è assolutamente temporaneo e provvisorio”, dichiarano in mezzo alle polemiche. “La nostra posizione rimane sempre la stessa. E continueremo a portarla avanti. Rivedere alla radice il sistema delle concessioni, affinché ciò che è accaduto sul ponte Morandi, a causa dell’incuria di chi gestisce la società Autostrade, non si ripeta più e non resti impunito”.

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