Migranti infetti al Colosseo, la rabbia dei romani: «Il governo ci sta trasformando in un lazzaretto»

17 Lug 2020 12:28 - di Redazione
migranti positivi

Una “decisione scellerata”, contro la quale sono pronti a “incatenarsi”. Residenti e commercianti del Colosseo sono sul piede di guerra per la scelta del governo di trasferire all’ospedale militare del Celio 13 dei migranti infetti arrivati a Roccella Jonica nei giorni scorsi. E minacciano barricate come quelle già fatte dagli abitanti di Amantea, in Calabria, dove inizialmente erano stati portati gli stranieri. Anche perché c’è il rischio concreto che l’ospedale debba accogliere altri stranieri malati, trasformando di fatto il quartiere nel lazzaretto d’Italia.

“Una bomba sanitaria pronta a esplodere”

“Mettere i migranti infetti a due passi dal Colosseo? È una follia“, si è sfogato un ristoratore della zona con Il Giornale, che dà ampio spazio all’allarme dei cittadini per l’arrivo degli stranieri infetti, tutti provenienti dal Bangladesh. In quartiere si parla di “una bomba sanitaria pronta ad esplodere” e si bolla come “scellerata” la scelta di portarla nel cuore della Capitale, dove tutti, commercianti e ristoratori in testa, cercano con grande fatica di reagire ai danni del lockdown e di un turismo pressoché azzerato.

La rabbia dei cittadini pronta a esplodere

“Non si possono portare soggetti infetti al centro di Roma, in una zona ad alta densità di persone e attività commerciali. Qui ci sono decine di bar e ristoranti che rischiano di essere penalizzati per colpa di questa decisione scellerata”, ha detto sempre al Giornale il presidente del comitato Difesa Esquilino-Monti, Augusto Caratelli, domandandosi che fine abbiano fatto le navi quarantena. È stato proprio Caratelli, poi, a dirsi pronto a incatenarsi davanti all’ospedale militare. “Non ci sto – ha chiarito – a vedere i nostri quartieri trasformati in un lazzaretto. Non dopo tutti gli sforzi che abbiamo dovuto affrontare per far rientrare l’emergenza sanitaria”.

Il “rischio concreto” dell’arrivo di nuovi migranti infetti

Dalla loro parte cittadini e commercianti hanno trovato il capogruppo della Lega al Municipio 1, Marco Veloccia, che ha sottolineato come “non possiamo permetterci che il centro storico si riempia di persone infette per colpa di un governo incapace di gestire i processi migratori. Per Veloccia, infatti, anche alla luce del fatto che ad oggi nessun armatore ha risposto al bando per le navi quarantena, la presenza di migranti infetti potrebbe non limitarsi affatto ai 13 già trasferiti. “Il rischio di nuovi arrivi nell’ospedale militare – ha avvertito – è concreto”. “Dov’è la sindaca di Roma? È lei che dovrebbe difendere la salute dei romani. Ma evidentemente – ha concluso il consigliere municipale – è troppo prona ai diktat del governo giallorosso per farlo”.

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