Meloni: «I ministri del governo Conte devono cambiare mestiere e liberarci della loro presenza»
Giorgia Meloni a Napoli ha partecipato a un flash mob delle partite Iva. “Fratelli d’Italia a Napoli per dare voce agli artigiani, ai commercianti, alle partite Iva, ai professionisti. Ai tanti, troppi, italiani dimenticati dalle politiche di un governo che era troppo occupato a spartirsi le poltrone, i Consigli di amministrazione, le consulenze nei ministeri. Troppo impegnati per rendersi conto che in Italia si rischiano milioni di nuovi disoccupati. Persone che fino a ieri lavoravano con le loro energie, che hanno dovuto chiudere perché sono state costrette dai decreti del governo. Persone alle quali il governo ha detto cavatela da soli”. Così la presidente di Fdi, partecipando nel capoluogo campano al flash mob.
Meloni a Napoli solidale con le partite Iva
“Crediamo – aggiunge – che si possa e si debba fare di più per queste categorie. Quello che fa il governo invece è dire ad uno chef, ad un ristoratore, ai tanti ristoranti che oggi hanno un enorme difficoltà a sopravvivere, come ha fatto il viceministro Castelli, “cambiate mestiere se non siete più in grado di mettere dei clienti seduti'” Con la stessa logica uno vorrebbe rispondere al viceministro Castelli che anche loro dovrebbero cambiare mestiere visto che non li vuole votare più nessuno, però non ci liberano dalla loro presenza”.
“Da alcuni ministri solo frasi vergognose”
“Ho sentito -lamenta ancora la leader di Fdi- solo frasi di questo genere. Misiani che dice che non è vero che le partite Iva stanno peggio degli altri e quindi perché si dovrebbero mai rinviare le tasse. Certo, perchè devi rinviare le tasse su una fatturazione che non hai potuto fare, su un guadagno che non hai potuto avere non perché non eri capace a lavorare. Ma perché lo Stato ti ha detto che dovevi stare chiuso”.
“De Luca si regge solo sulle chiacchiere”
Anche la Regione, qui in Campania, al di là dei proclami e delle chiacchiere di De Luca con il lanciafiamme, non ha fatto nulla per queste attività. Non ha fatto niente per queste persone. Tante promesse ma nessuno ha dato una mano a queste realtà che tengono in piedi il tessuto produttivo italiano. Italiani che non vogliono sussidi, non chiedono il reddito di cittadinanza, non chiedono di essere pagati e mantenuti dalla politica per poi in cambio votare quello che la politica gli impone di votare, italiani che ogni giorno si rimboccano le maniche e costruiscono da soli il loro futuro”.