Meloni fredda Conte: «Piano con il trionfalismo. Il commissariamento della nostra economia non è escluso»

21 Lug 2020 18:49 - di Redazione

Piano con il trionfalismo. Giorgia Meloni, poco prima di raggiungere il Parco del Colle Oppio per inaugurare “Piazza Italia”, la tre giorni di Fratelli d’Italia, chiede un bagno di realismo. L’esultanza da stadio del premier Conte sul Recovery Fund è fuori luogo. Non c’è nessun trofeo da sventolare. “Se fossi nella maggioranza ci andrei piano con il trionfalismo. Ci andrei un po’ più cauta. I problemi rimangono. Intanto diminuiscono le risorse a fondo perduto e aumentano i prestiti al governo. I soldi non arriveranno prima del 2021 inoltrato mentre noi dei soldi abbiamo bisogno ora“.

Meloni: ci andrei piano con il trionfalismo

“Per spendere i soldi – fa notare la leader di Fratelli d’Italia davanti a Montecitorio – ci sarà comunque bisogno del parere dell’olandese di turno. E quindi questo può significare il commissariamento della nostra politica economica. Fdi continuerà a tifare per l’Italia. Come abbiamo fatto fin dall’inizio della trattativa. Ma le incognite permangono. Per cui spero che anche il governo voglia difendere in futuro la nostra sovranità. E il nostro interesse nazionale”.

Calma e gesso anche sulla presunta volontà di Conte di riallacciare i rapporti con l’opposizione. “Bontà sua”, scherza la Meloni. “Devo dire di non credere molto ai proclami del presidente Conte. Finora il governo ha potuto contare su 80 mld di euro, messi a disposizione grazie ai voti fondamentali dell’opposizione. Ma ha ritenuto di non chiedere mai il nostro parere su come questi soldi andassero spesi. Questa volontà di dialogo del presidente del Consiglio è stata strumentale e funzionale alla propria visibilità. Le nostre proposte non sono mai mancate, peccato che finora siano state tutte cestinate”.

La leader di Fratelli d’Italia invita alla prudenza. “Non si può raccontare che stanno piovendo soldi, mentre c’è gente che sta in ginocchio – il 40% delle nostre imprese rischia di non riaprire e c’è il rischio di un’ecatombe occupazionale – il pericolo resta molto forte. Noi continuiamo a stare dalla parte delle imprese. Perché crediamo che la priorità sia quella di dire agli imprenditori ‘resistete perché il governo è al vostro fianco’. Ma è tutto il contrario di quello che il governo ha fatto”.

Sul Fondo Salva Stati Fratelli d’Italia non ha cambiato idea. “Se il Mes sia stato archiviato va chiesto al governo. Per me è stato archiviato dall’inizio. Per me non c’è alcuna ragione economica per accedere al Mes. L’unica ragione per accedere al Mes era una ragione di carattere politico. Era ed è un ricatto dell’Europa che ritiene così di poter commissariare la nostra economia”.

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