L’ultima follia, gli scacchi sono razzisti: i bianchi si muovono per primi

4 Lug 2020 16:02 - di Redazione
Scacchi razzisti

Anche il gioco degli scacchi è razzista. Non c’è freno alla follia del politicamente corretto. Che ha preso la mano e la mente ed ora procede fuori controllo. Ridisegnando regole e stili che nulla hanno a che vedere con il razzismo. Sta ancora tenendo banco l’idiozia che  si è scatenata dopo  un ‘tweet’ di John Adams, un economista che nel 2015 è stato portavoce della federazione australiana degli scacchi. Ebbene, ha raccontato che l’ABC di Sydney lo ha  contattato per commentare la controversia razziale negli scacchi:

“Ho appena ricevuto una telefonata da un produttore della ABC Sydney in cerca di un commento sul gioco degli scacchi! L’ABC si è fatta l’idea che gli scacchi siano razzisti: dato che il bianco muove sempre per primo”, ha scritto Adams su Twitter. Che ha  respinto la richiesta, scatenando un dibattito online. La polemica è giunta all’orecchio di Anatoly Karpov, leggenda prima sovietica e poi russa degli scacchi, che ha definito il dibattito sul razzismo nel gioco una follia totale che non ha nulla a che fare con gli scacchi:

“È iniziato un periodo di follia totale”, ha detto l’ex campione del mondo, “Cosa c’entra (il razzismo) con questo gioco secolare?”.  Sulla questione è intervenuto anche l’altro grande campione russo Garry Kasparov, che in un recente intervento su Twitter ha ironicamente suggerito alla ABC australiana: invece di sprecare il denaro dei contribuenti con il “giornalismo d’inchiesta” sul razzismo insito negli scacchi di giocare a Go: il millenario gioco cinese di strategia in cui è la pedina nera a muovere per prima.

L’idea che la prima mossa del bianco abbia una connotazione razzista non è nuova. Si era riproposta l’anno scorso, in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale. L’idea era stata dei  due giovani campioni di scacchi: il campione del mondo norvegese Magnus Carlsen e l’olandese Anish Giri. I quali  pubblicarono il video di una partita iniziata con la mossa del nero: “Abbiamo infranto una regola degli scacchi oggi, per cambiare le menti domani”. Riguardo al colore dei pezzi, la regola di fondo del gioco è che essi siano di due tonalità differenti facilmente distinguibili sulla scacchiera. La notizia ha destato tali perplessità nella sua assurdità, che anche una Giorgia Meloni sconcertata non ha potuto non postare il caso. Commentando  in modo lapidario come “siamo finiti sempre più in preda alla follia ideologica”.

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