L’Azzolina-pensiero dal Villaggio Rousseau: “Lasciateci lavorare, la polemica sui banchi è sterile”

25 Lug 2020 16:17 - di Redazione

Lasciateci lavorare. E’ il nuovo slogan del ministro Azzolina, subissata di critiche fin dal suo infelice insediamento. Non passa giorno che la ministra grillina all’Istruzione non faccia scivoloni e gaffe. Oggi approfitta delle Olimpiadi delle idee sul Villaggio Rousseau per tentare di risollevare la sua immagine. Messa a dura prova dall’emergenza covid e la didattica a distanza. In pole position la polemica sui banchi con le rotelle che è impazzata sui social tra ironie e indici puntati.

Azzolina: fateci lavorare sui nuovi banchi

“Tutta la polemica che c’è sui banchi io la trovo davvero sterile. Se i governi non investono sull’istruzione vengono criticati, se investono vengono criticati lo stesso”, è la debole autodifesa della Azzolina, la ministra più bersagliata del governo Conte. Che ieri ha firmato l’ordinanza sulla riapertura delle scuole il 14 settembre. “Abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici che tipo di banchi volevano. Quelli con le rotelle, che sono diventati il tema della discordia, sono utilizzati già in tantissime scuole innovative. E sono stati pensati così perché permettono di lavorare in gruppo e avere forme di didattica diverse. Ma sono una parte dei banchi, ci sono poi anche quelli tradizionali”.

“Abbiamo messo 6 miliardi sulla scuola”

Sto and go. Prima gli annunci baldanzosi. E poi i goffi chiarimenti e le retromarce. “E’ stata fatta una gara europea – spiega – e se ne occupa il commissario di governo Arcuri. Perché è  ovvio che così le tempistiche possono essere più celeri e i costi più contenuti. Lasciateci lavorare, è un investimento importante sugli arredi che vanno a rinnovare aule ferme a 40-50 anni fa. Se lo facciamo, investendo allo stesso tempo anche sull’organico scolastico, per settembre penso che sia solo da apprezzare. Abbiamo messo 6 miliardi sulla scuola da gennaio ad oggi e solo per settembre sono 2,9 miliardi”.

Anche sulle classi pollaio e l’ipotesi di riaprire vecchie scuole dismesse, chiede “giustizia”. “Una battaglia storica del M5S è proprio quella contro le classi pollaio. Due anni fa avevo presentato una proposta di legge e venni derisa”, dice la ministra Azzolina. “Solo adesso tutti si sono resi conto che le classi pollaio esistono. Ci stiamo lavorando grazie al decreto Rilancio. Lo faremo ancora di più con i soldi del Recovery Fund “, dice ancora unendosi all’orgia dei festeggiamenti della maggioranza. “Serviranno anche all’istruzione e ringrazio Conte per il lavoro che ha fatto”.

“Il mio sogno civico è una scuola aperta”

Infine il suo sogno. Perché anche lei ne ha uno nel cassetto. Che non mancherà di generare nuove polemiche. Si chiama scuola aperta. Sottotitolo: accoglienza. “Il mio sogno civico è una scuola aperta. Ovvero, una scuola assolutamente accogliente. E colorata”. Capito? “Una scuola aperta non è solo recarsi in classe la mattina per seguire le lezione. Ma significa presidio di socialità, di legalità all’interno di un territorio. Fare attività nel pomeriggio concordate con famiglie, personale scolastico, con Terzo settore con tutti coloro che credono che la scuola sia il luogo di democrazia”.

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