La vergognosa sanità di De Luca: dottoressa aggredita a colpi di mozzarelle da un paziente
Aggredita a colpi di mozzarelle, a Napoli, in Campania, nella vergognosa sanità gestita dal presidente-sceriffo-cinghialone Vincenzo De Luca. Un episodio che ha coinvolto una dottoressa, non il primo e di questo passo neanche l’ultimo, visto che il tema è completamente ignorato dalla campagna elettorale del governatore, che preferisce fare demagogia sui morti altrui.
La violenza negli ospedali di De Luca
L’aggressione a colpi di mozzarella, una costante nei nosocomi napoletani e campani, è scattata ai danni di una dottoressa dell’ospedale del Mare. Un familiare di un paziente, che lamentava l’attesa troppo lunga, le ha scagliato contro un contenitore di mozzarelle. L’episodio è di ieri sera e il presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, esprime “solidarietà e vicinanza alla collega aggredita dalla parente di un ricoverato”, sottolineando che una legge per la sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari, “è un passo avanti importante ma, da sola, non sarà sufficiente a mettere fine a questa piaga che, colpendo gli operatori a livello fisico e psicologico, mina la sicurezza stessa delle cure”. P
Per il numero uno di Fnomceo “occorre, innanzitutto, un ripensamento delle organizzazioni di lavoro, con condizioni e sedi sicure, e dell’intero sistema di cure, in modo da dare risposte alle richieste di salute dei cittadini”.
Serve una legge contro la violenza negli ospedali
Intanto, il disegno di legge con cui si punta ad agire contro il fenomeno delle aggressioni agli operatori è stato “calendarizzato per mercoledì 5 agosto in Aula al Senato”, informa Anelli. “Il nostro auspicio è quello di una contestuale approvazione senza modifiche, in modo da avere finalmente strumenti preventivi e dissuasivi dalla violenza contro i medici e gli altri operatori”. Fermo restando che, conclude, “occorre soprattutto una rivoluzione culturale, che faccia comprendere ai pazienti come i medici siano dalla loro parte, contro le malattie e a sostegno del servizio sanitario nazionale”. Sulla legge in questione, peraltro, sono in tanti a sollevare perplessità.