In Veneto torna l’incubo coronavirus: nuovo focolaio, Zaia chiede il Tso per i positivi

3 Lug 2020 14:38 - di Lucio Meo

Il governatore Luca Zaia è molto preoccupato. “Purtroppo siamo passati dal rischio basso al rischio elevato in Veneto con l’indice RT che dallo 0,43% è salito all’1,63 per cento, sta accadendo quello che temevamo”, annuncia. “Se continuiamo a non usare la mascherina e a creare assembramenti andrà sempre peggio. Abbiamo una categoria di irresponsabili, ne prendiamo atto”.  Zaia ne è convinto: il virus tornerà ad ottobre. E rilancia l’allarme dei giorni scorsi.

Zaia convinto di una seconda ondata

“E’ inevitabile, lo abbiamo già qui oggi. E per colpa di qualcuno, per i comportamenti irresponsabili, si aggiungono i tanti irresponsabili che abbiamo conosciuto nelle ultime ore. Abbiamo una sorta di sensazione di”liberazione dal virus, ma chi pensa che sia tutto finito si sbaglia, e poi abbiamo chi è positivo e va in giro tranquillamente e peggio rifiuta il ricovero proposto dai sanitari”.

Zaia ha spiegato che l’RT a 1,63 % è stato causato da un nuovo focolaio nel vicentino, causato dal ritorno a fine giugno dalla Serbia di un imprenditore, che è risultato poi infetto e ora è ricoverato in terapia intensiva, e che da causato 52 persone in isolamento fiduciario a Vicenza e 37 nel veronese.

Un Tso per i positivi al coronavirus

“Qui siamo davanti a una persona che dopo aver accusato i sintomi ed effettuato il tampone risultato positivo ha rifiutato il ricovero proposto dai sanitari, nel frattempo è andato a una festa, poi c’è la signora reticente che non vuol dire quali contatti abbia avuto, se le motivazioni al richiamo dell’etica non servono, allora lunedì presenterò una nuova ordinanza per inasprire le regole”. Zaia pretende la linea dura dal governo.

“Noi dobbiamo muoverci nei limiti di legge, la legge prevede una multa di mille euro, per me mettere a rischio la vita di molte persone vale più di mille euro, è ridicolo per me deve essere previsto, a livello nazionale un TSO, un ricovero coatto per i positivi che non possono andarsene in giro tranquillamente”.

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