Giovani di Confindustria contro Conte: “Dal governo solo annunci mirabolanti”

4 Lug 2020 13:26 - di Carlo Marini

“Diciamo a chi governa di uscire dai palazzi e di venire a scrivere le norme all’interno delle nostre aziende, l’Italia si costruisce qui tanto quanto in Parlamento”. Così Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria in apertura del Convegno”L’Italia pre-covid era a crescita zero. “Oggi è di importanza vitale il confronto – ha proseguito – Le nostre imprese sono pronte a compiere sforzi incredibili ma occorre liberarle da regole che da troppo tempo le hanno imbrigliate”.

“Il reddito di cittadinanza ha dato lavoro solo al 2% dei percettori”

Di Stefano ha tenuto un intervento molto critico nei confronti del governo. “Lo Stato deve onorare i contratti come lo facciamo noi e pagare i propri debiti. Basta a misure costose e inefficaci come il reddito di cittadinanza, solo il 2% ha trovato lavoro”. Per il leader dei Giovani di Confindustria “è il momento di sognare un Paese nuovo e fare riforme che non vengano solo annunciate ma anche realizzate”.

Confindustria smonta i bluff del governo Conte

Al centro delle critiche del giovane industriale palermitano gli slogan e la fuffa del governo Conte. Tutto questo in un contesto dove l’Europa non è benevola. “Non dobbiamo fermarci al concetto di confini, vogliamo lavorare in un mercato libero e portare le nostre eccellenze in ogni angolo del mondo. L’Unione europea deve darci la forza di competere con accordi più ambiziosi. Ci attende un crollo del Pil intorno al 9%, saranno mesi e anni complicati, non ci possiamo permettere di vedere il nostro Paese governato da annunci mirabolanti”. Queste le parole di Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria in apertura del Convegno.

Una sollecitazione che Di Stefano ha ripetuto alla digital convention “3R-Ripartenza, responsabilità, resilienza” “Visto che abbiamo passato la Fase 1, la Fase 2 e la Fase 3 senza mai parlare veramente di giovani, noi chiediamo che il governo ora metta in campo una vera e propria Fase giovani. Siamo i grandi assenti delle politiche di questi mesi”. Il leader dei giovani industriali fa quindi suo l’appello di Ferruccio De Bortoli. “Questa fase dovrebbe vedere l’impegno del governo a favorire sia l’assunzione di giovani talenti che di giovani che non studiano e non lavorano. Magari utilizzando in maniera più efficace una parte dei fondi che hanno finanziato proprio il reddito di cittadinanza per detassare assunzioni e per offrire nuove competenze a chi ne ha bisogno”.

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