«Fino ai 13 anni è inutile qualunque linea guida»: Crisanti demolisce l’Azzolina. E Telese applaude

15 Lug 2020 12:05 - di Lara Rastellino
Lucia Azzolina foto Ansa

Crisanti demolisce l’Azzolina. Dopo mesi di riunioni e decreti. Interminabili settimane su linea guida e prevenzione, allarme in corso e ipotesi al vaglio. Insomma, in pieno stallo con una estenuante fase di emergenza sanitaria che il governo vuole addirittura prolungare. Dopo  una raffica di provvedimenti scolastici declinati alla situazione, ma che non hanno portato a nulla, in queste ore arriva l’ulteriore smentita dell’operato della titolare del dicastero di viale Trastevere. Un affondo che arriva da Andrea Crisanti, ospite su La7 di In Onda, che in poche battute smonta e demolisce la scuola formato Azzolina. O meglio, disintegra proprio il ministro dell’Istruzione e tutti i suoi discutibili provvedimenti…

Crisanti demolisce l’Azzolina

«Per i bambini fino ai 13 anni è inutile qualsiasi misura di prevenzione». Andrea Crisanti, in pochi secondi, demolisce tutte le “linee guida” attivate dalla ministra Lucia Azzolina per la scuola. E svuota di significato e di utilità estenuanti mesi di politiche scolastiche fattde di annunci spot e vaghe proposte. Una miriade di indicazioni varate in nome del lockdown perenne e della serrata totale, con conseguenze spesso drammatiche sulla tenuta psicologica di studenti e famiglie. Tutto militarizzato, poi però, sottolinea il virologo veneto in collegamento su La7 con David Parenzo e Luca Telese, «una volta usciti da scuola possono fare quello che vogliono». E Telese applaude platealmente l’intervento del professore anti-Azzolina.

Ecco cosa fare invece

Non solo: dopo la pars destruens, Crisanti fornisce anche quella costruens e suggerisce come si potrebbe procedere. Per esempio, implementando «il più possibile la vaccinazione influenzale, perché così perlomeno se il ragazzo sta male non blocchiamo la classe e non ci facciamo prendere dal panico. Perché l’influenza è sicuramente un fattore concorrente drammatico», dichiara il virologo. Quindi aggiunge e conclude netto: per quanto i riguarda «i ragazzi che vengono da aree geografiche con contagi e cluster non vanno a scuola. Punto». E più chiaro di così...

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