FdI a Conte: «Daremo le nostre chiavi di casa alla Merkel e non sappiamo come andrà a finire»
La sceneggiata dei grillini in aula a Montecitorio. Hanno accolto come una star il premier Conte prima del suo intervento sull’esito del Consiglio europeo. Applausi a favore delle telecamere, tutto come da copione. I deputati di maggioranza si sono alzati in piedi tributandogli una lunga standing ovation. Ma il loro gioco era fin troppo chiaro. E il capogruppo di FdI, Francesco Lollobrigida, li ha subito smascherati: «Consegneremo le nostre chiavi di casa a Merkel, a Rutte, non sappiamo come andrà a finire».
Lollobrigida a Conte: «Lei non è stato eletto dal popolo»
«Noi, non abbiamo sostenuto il Conte uno e il Conte due, il nostro giudizio resta lo stesso», ha esordito. «Lei non è stato eletto dal popolo. Noi abbiamo guardato ogni cosa con l’interesse del patriottismo, ora lei vanta un risultato straordinario, con tutti i suoi menestrelli. Tutti uniti, quelli che vogliono il Mes e quelli che non lo vogliono, quelli che la sostengono e quelli che non vedono l’ora di levarsela di torno».
«Finita la grancassa si devono fare le riforme»
«In questi giorni», ha aggiunto Lollobrigida, «abbiamo tifato per l’Italia e abbiamo evitato di attaccare il governo, perché in quelle ore lei indossava la maglia azzurra. Gli abbiamo riconosciuto di essersi battuto. Ma resta il fatto che è uscito dal vertice con meno sussidi e più condizionalità. Finita la grancassa si devono fare le riforme di cui necessita l’Italia». In chiusura del suo intervento ha focalizzato l’attenzione sulle aspettative di Fratelli d’Italia.
Lollobrigida e la posizione di Fratelli d’Italia
«Se si tratterà di tagliare gli sprechi, a cominciare dal reddito di cittadinanza che non abbiamo votato né difeso, tagliare le tasse, garantire una riforma della giustizia che mantenga indipendente la magistratura ma che garantisca anche l’indipendenza della politica e dell’economia da questa, noi ci saremo. Se invece comincerete, indotti dall’Europa, a parlare di altro: di un aumento della pressione fiscale, di ritoccare il nostro sistema pensionistico in peggio, di opprimere il mercato del lavoro o di patrimoniali, ci avrete come fieri avversari».
«Torniamo alle urne, ci vuole un governo coeso»
«Vi sfidiamo Presidente, se avete questo consenso, se pensate di aver fatto bene per il nostro popolo torniamo alle urne. Questa nazione – ha concluso Lollobrigida – ha bisogno di un governo coeso, forte, in grado di essere protagonista all’esterno dei nostri confini e di portare a termine quelle che sono le necessità di questa nostra Italia».