Crimi immortalato mentre dorme nell’aula del Parlamento. La foto ridiventa virale: sfottò sul web

10 Lug 2020 8:31 - di Roberto Mariotti
Crimi

La foto di Crimi che dorme in Parlamento l’ha rimessa sui social il pentastellato “sospeso” Marcello De Vito, ma motivi diversi da quelli che poi hanno fatto il giro del web. La foto, infatti, nonostante non sia nuova, è stata subito ripresa da varie pagine facebook per deridere i Cinquestelle. Il popolo del web, infatti, non dimentica gli attacchi che i grillini facevano sui social. E soprattutto quelle immagini dei parlamentari addormentati in aula con la scritta: «Ecco come lavorano con i soldi degli italiani».

Su Crimi una pioggia di commenti ironici

Sfottò a valanga, quindi, su Crimi e sul M5S. I commenti si moltiplicano sul web, la foto diventa virale. «Non me ne frega niente che dormi, voi grillini siete ridicoli comunque», scrive Giorgio M. «Se nessuno ve lo dice, il vaffa ve lo mando io», aggiunge Gabriella G. «A me danno fastidio i casini che avete combinato al governo», il pensiero di Francesca D., che tra l’altro posta la foto che i pentastellati diffondevano con Brunetta addormentato in aula. U’immagine che, a suo tempo, i Cinquestelle utilizzarono per “demonizzare” l’avversario.

La protesta parte da De Vito

Eppure, la foto di Crimi che dorme era stata postata per altri motivi. L’aveva pubblicata Marcello De Vito, che è tornato sullo scranno più alto dell’aula del Campidoglio dopo l’arresto nell’inchesta sullo stadio di Roma. Ora vuole una risposta dai vertici dei Cinquestelle che l’avevano sospeso più di un anno fa. Un altro scontro nel Movimento, che già di per sé naviga in acque agitate.

La foto di Crimi? Prova la paralisi dei 5s

De Vito ha pubblicato l’immagine di Crimi che dorme per denunciare la paralisi che vivono i pentastellati. Subito dopo, tutta serie di domande: quando saranno indetti gli Stati generali? Chi controlla l’azione di Vito Crimi? E Grillo? «Ormai pensa solo alla fusione fredda». De Vito conclude con le regole dello Statuto. E fa capire tra le righe, che non vengono applicate.

L’attacco del pentastellato “sospeso”

La decisione sulla sua posizione, infatti, doveva avvenire entro 90 giorni dalla sospensione. Invece è passato un anno e il M5S ha deciso di non decidere. Da qui la guerra del presidente del consiglio comunale, con Crimi nel mirino. Che chiede. «Da chi è legittimata, per un verso, e controllata per l’altro l’azione di questo reggente, oltre la scadenza dei 30 giorni?», scrive su Facebook. Ma quella foto ha fatto il giro del web per altri motivi. Un’altra prova di quanto i grillini abbiano perso credibilità.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *