Covid, in Brianza il caso che sconvolge il Paese: c’è un paziente positivo da 3 mesi. Oggi fa il 15° test

17 Lug 2020 14:59 - di Greta Paolucci
Covid paziente positivo da 3 mesi foto Ansa

Covid, in Brianza il caso che sconvolge il Paese: c’è un paziente positivo da 3 mesi. Oggi l’uomo farà il 15° test di controllo… Dunque, mentre dalla Calabria al Veneto è panico – e polemica – per la recrudescenza del virus e i nuovi focolai d’importazione, un caso sconvolge l’Italia. Ed è quello riportato in queste ore da La Stampa e rilanciato da Libero. L’inquietante caso di Milko Mieles: ecuadoregno 49enne, residente in Italia dal 2000, e stabilmente in Brianza. L’uomo da 5 anni è cittadino e risiede stabilmente a Lissone, ma dal 27 giugno è in isolamento a Linate.

Coronavirus, in Brianza il caso che sconvolge il Paese: paziente positivo da 3 mesi

Monitorato speciale salito agli onori della cronaca per la sua viralità a oltranza, Mieles è positivo al Covid-19 da aprile. Dunque, sta vivendo un interminabile incubo da circa tre mesi: nonostante isolamento, accorgimenti e terapie in corso, infatti, l’uomo risulta inesorabilmente positivo da ben 14 tamponi di controllo effettuati fin qui. Oggi, riferisce il quotidiano La Stampa, farà il suo 15esimo test. Ma, esito dell’ultimo esame a parte, l’ecuadoregno naturalizzato italiano è già il detentore di un record mondiale. Suo malgrado, naturalmente. La sua continua positività al virus lo preoccupa, lo mortifica e, sopratutto, lo demoralizza non poco.

«Da settimane piango spesso. Qualche giorno fa ho avuto un crollo emotivo»

Tanto che, come riferisce il quotidiano torinese, a riguardo dichiara: «Da settimane piango spesso. Qualche giorno fa ho avuto un crollo emotivo e mi hanno fatto parlare con un medico. Dice che è normale dopo oltre tre mesi in questa situazione. Ma durante questo periodo mi sono isolato molto. Parlare anche solo attraverso il telefono… mi fa stare male. Ho anche cancellato l’account Facebook perché non sopportavo più che mi si chiedesse se ero guarito. Era una pena dover rispondere sempre di no».

Una calvario fatto di ricoveri e solitudine tuttora in corso

Un calvario, il suo, cominciato ad aprile con delle crisi respiratorie, forse non inusuali per lui che soffre di ansia, ma comunque sospette. Così, la moglie che lavora come operatrice socio-sanitaria in una Rsa per anziani di Milano, decide di chiamare un’ambulanza. I sanitari trasportano subito Mieles all’ospedale San Gerardo di Monza, dove il neo-ricoverato viene sottoposto a ventilazione per 22 giorni. Termine passato il quale, l’uomo viene trasferito in una clinica della città, dove rimane per circa 50 giorni. Un lungo periodo durante il quale il paziente positivo al virus viene continuamente monitorato e seguito. Poi, una volta dimesso anche da questa clinica, il 49enne torna a casa: e lì comincia la nuova lunga, interminabile, fase di isolamento e controlli. Disposizioni sanitarie tuttora in corso...

 

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