Zanardi, perizia sulla handbike per verificare se si è trattato di un guasto tecnico o di un errore umano

23 Giu 2020 17:08 - di Redazione
ZANARDI_ALEX

Sarà una perizia, che verrà disposta nei prossimi giorni, a stabilire se all’origine dell’incidente in cui è rimasto gravemente ferito l’ex-pilota e paratleta Alex Zanardi vi sia stato un errore umano o un guasto tecnico.

L’Adnkronos ha appreso che la Procura di Siena, titolare delle indagini, conferirà l’incarico al consulente tecnico d’ufficio per l’atto, irripetibile, a breve, già nei prossimi giorni.

Agli atti del fascicolo aperto sull’incidente stradale in cui è rimasto gravemente ferito Alex Zanardi “abbiamo un filmato amatoriale ma contiene gli elementi fondamentali” per chiarire la dinamica, spiega il procuratore capo di Siena, Salvatore Vitello, titolare dell’inchiesta insieme al sostituto Serena Menicucci.

Quanto alla causa che ha provocato la perdita del controllo dell’handbike da parte dell’ex-pilota di Formula 1 servirà, appunto, una perizia sul mezzo sequestrato.

E solo una consulenza sull’handbike di Alex Zanardi potrà chiarire se si è trattato di un guasto tecnico del velocipede oppure di un errore umano.

“E’ quello che dobbiamo accertare”, ha chiarito il magistrato.
Nei prossimi giorni, dunque, la Procura, riferisce l’AdnKronos, conferirà l’incarico a un consulente tecnico d’ufficio.

Tuttavia sia dal filmato girato da un giornalista ed ora sotto sequestro, sia dalle testimonianze, appare chiaro che, ad un certo punto l’handbike di Alex Zanardi ha perso aderenza perché la ruota destra si è sollevata da terra facendo ribaltare il mezzo.

“Verosimilmente, si è trattato di un’uscita di curva, da parte di Zanardi, con contestuale invasione della corsia del camion, dovuta al sottile equilibrio tra la forza centrifuga e centripeta che si ha in curva – spiega l’avvocato Piergiorgio Assumma, presidente dell’Osservatorio nazionale vittime omicidi stradali. – Cioè ogni mezzo, in curva, se non vi è bilanciamento dei pesi del mezzo, tende ad allargarsi, proiettandosi verso l’esterno”.

Quanto all’apertura di un fascicolo per lesioni gravi o gravissime nei confronti dell’autista del camion contro cui è andato a sbattere Zanardi, secondo Assumma “è un atto dovuto che prescinde da qualsiasi idea o interpretazione degli inquirenti. Infatti, dalla ricostruzione dei testimoni e dalle fonti di stampa, sembrerebbe non esserci alcuna responsabilità del guidatore, che al momento dell’impatto stava comunque rispettando tutti gli obblighi della circolazione stradale“.

“I riscontri, al momento, sono questi – sintetizza Assumma – salvo non emergano altri elementi dalla ricostruzione della dinamica. Se così fosse, cioè che il conducente del camion ha rispettato il codice della strada, non vi sarà responsabilità penale per lesioni gravi o gravissime. Questo perché vige, in diritto penale, il principio “ad impossibilia nemo tenetur“, ovverosia, nessuno è tenuto alle cose impossibili. Questo perché, il conducente, sempre secondo le ricostruzioni testimoniali, si è trovato la handbike di Zanardi sotto la cabina del camion, all’uscita di una curva. Esclusa anche la circostanza che Zanardi si trovasse al cellulare“.


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