«Ma finora dove sono stati»? Zaia non ci sta: su Conte e Stati Generali si leva i sassolini dalle scarpe

13 Giu 2020 13:24 - di Lara Rastellino
secoloditalia Luca Zaia foto Ansa

«Molto bene. Cosa fatta capo ha: vuol dire che da lunedì avremo, punto per punto, tutte le misure per la ripresa dopo il Covid. Non scherzi. Io ho davvero il massimo rispetto. Figuriamoci se non rispetto quelli che sono al lavoro sugli Stati Generali». La dichiarazione rilasciata da Luca Zaia in un’intervista a tutto tondo del Corriere della sera, enuncia accordo, ma lascia adito a interpretazioni di segno di contrario. Del resto non bisogna neanche leggere troppo tra le righe: è nota a tutti, infatti, la posizione del governatore del Veneto sulla gestione dell’emergenza coronavirus da parte del governo giallorosso…

Zaia sugli Stati Generali indetti da Conte

Così, il presidente di Regione leghista, che per lotta al Covid e gestione della risi seguita al lockdown si è distinto per interventismo e meriti, ha buon titolo a intervenire dall’alto di un pulpito di successo personale sulla kermesse organizzata da Conte e compagni. E intervistato dal Corriere della Sera, Luca Zaia, a proposito degli Stati Generali indetti dal premier Giuseppe Conte, osserva polemicamente: «Le Regioni avrebbero potuto essere coinvolte. Ma il punto è chiaro: questo è un governo centralista. Lo dico con rispetto, ma lo dico da governatore». Quindi riflette: «Se io organizzassi Stati Generali qualcuno non potrebbe chiedermi dove sono stato fin qui? Francamente: Conte è il premier di due diversi governi, mentre il Pd — tolta una pausa di 14 mesi — governa da anni otto. Non è che ti puoi presentare come se fossi un nuovo arrivato».

E sui dpcm, Zaia rivendica il diritto di deroga

Poi, in merito all’apertura dell’Arena di Verona, della Biennale e della Fenice a Venezia, con capienze superiori a quelle previste dal nuovo Dpcm, Zaia sottolinea anche: «Certo. Noi i provvedimenti duri li abbiamo firmati. Lo stop al Carnevale di Venezia lo abbiamo deciso, nonostante il pensarci ancora mi faccia male. Ma ora la comunità internazionale ci guarda. Il turismo è la prima industria in Veneto, 18 miliardi di fatturato e 70 milioni di presenze. Solo i tedeschi sono 16 milioni. Dobbiamo dire che i luoghi simbolo sono chiusi? Una comunità che ha combattuto bene il Covid dovrebbe presentarsi con regole che fanno passare la voglia di venire?».  E di sassolini dalla scarpa, Zaia se ne leva più d’uno nel corso dell’intervista al Corriere. tanto che, prima di concludersi aggiunge qualcosa sul rischio di un nuovo scontro con il Governo, per le deroghe al Dpcm. A riguardo il governatore precisa: «E perché? Il dpcm consente ai presidenti delle deroghe. E io, in piena responsabilità, sto scrivendo le deroghe. Saranno pronte oggi. Regola facile: un posto sì, un posto no. L’Arena ha una capienza tra i 10.500 e i 15.500 posti. Bene: ce ne saranno la metà».

 

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