Juve-Napoli, è la partita di Maurizio Sarri la finale di Coppa Italia di mercoledì sera. Comunque vada

15 Giu 2020 13:31 - di Domenico Labra
Juve-Napoli

Juve-Napoli, comunque la si giri, è la partita di Maurizio Sarri. Più e meglio di una semplice Coppa Italia. Più e meglio di un trofeo che, nelle priorità, è per entrambe solo il terzo obiettivo stagionale. Juve-Napoli è la partita dell’allenatore dei bianconeri che per oltre tre anni, dalla panchina partenopea, è stato l’antagonista più forte e motivato. È soprattutto sua la finale di mercoledì prossimo allo stadio Olimpico di Roma (ore 21, Rai1). La partita che potrebbe chiamarsi dell’attuale e dell’ex. È quello che avrebbe fortissimamente voluto vincere e issare sotto al Vesuvio e che altrettanto seriamente vorrà adesso vincere e portare sotto la Mole. Il primo trofeo italiano per un allenatore che ha entusiasmato tanti, ma ha vinto poco. Se poco si può chiamare l’Europa League col Chelsea due anni fa. Ed è vero che sarebbe il primo trofeo anche per “RinghioGattuso, che col Napoli spera di sfatare la tradizione negativa rimediata nelle partite di finale con i bianconeri, ma certo per Sarri ha significati e sapori del tutto diversi. Dopo il lungo letargo da lockdown la Juventus si è presentata alla ripresa in forma sufficiente, ma non ancora al top. L’ottima prima mezz’ora contro il Milan ha dato indicazioni chiare: Dybala è già in grande spolvero, Ronaldo ha bisogno di registri meglio nel nuovo ruolo di centravanti. Almeno fino a quando non sarà pronto Higuain. Bentancour è già un leader mentre Pjianic sembra avere la testa altrove. E in difesa c’è un De Ligth monumentale. Il Napoli ha mostrato contro l’Inter una buona condizione e una voglia di fare che sembrano già il marchio di fabbrica di Gattuso. Davanti i piccoletti corrono, in difesa Koulibaly è tornato centrale. Fare un pronostico non avrebbe senso. Anche se è la finale di Sarri.

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