Impicca il cane “perché ingestibile”: orrore in pieno giorno in un parco pubblico di Roma

22 Giu 2020 18:10 - di Luciana Delli Colli
cane

“Era troppo pericoloso, bisognava liberarsene”. Si è giustificato così un 66enne della provincia di Oristano, ma da tempo residente a Roma, che venerdì pomeriggio ha impiccato il suo cane nel parco di via Lodigiani, nella Capitale. A scoprirlo per caso un agente della penitenziaria che, fuori servizio, a sua volta stava passeggiando col cane.

Una corda e una sega per “liberarsi” del cane

Da lontano l’agente ha visto l’uomo sollevare a fatica una corda appesa a un albero, distinguendo poi la sagoma del cane. A nulla sono servite le sue urla, il fatto di essersi identificato come agente e la corsa disperata per cercare di salvare l’animale. Il cane era già morto. Il 66enne, che aveva una sega con la quale probabilmente voleva disfarsi del corpo, quindi ha tentato la fuga, scappando verso l’uscita del parco dove lo aspettavano due donne in una utilitaria. Il poliziotto, però, mentre chiamava il 112, è riuscito ad annotare il numero di targa. La sua prontezza ha consentito l’identificazione della proprietaria della macchina e quindi dell’uomo, che aveva il mezzo in uso, e delle due donne che lo stavano aspettando, due ucraine di 54 e 63 anni.

Le accuse nei confronti dell’uomo

Una volta in casa del 66enne, gli agenti, che lo hanno denunciato per uccisione di animale, resistenza e minacce a pubblico ufficiale, gli hanno chiesto i motivi del folle gesto. “Il cane ormai era un trovatello adottato 8 anni fa e – si è giustificato – era diventato ingestibile. Giovedì sera (il giorno prima di ucciderlo) ha morso la mano alla padrona (una delle due ucraine) che ha così deciso di liberarsene”. Nel parco gli agenti della Scientifica hanno sequestrato piccone, una corda, mentre in casa del 66enne hanno trovato la sega. I poliziotti della volante San Basilio 1 con la ditta della Asl hanno provveduto al ritiro della salma, portata al canile della Muratella.

Gli Enti di protezione animale si costituiscono parte civile

L’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, e l’Oipa, l’organizzazione internazionale protezione animali, hanno fatto sapere che si costituiranno parte civile nel processo. “L’orrore che ha travolto questa povera creatura indifesa fa tremare i polsi e apre con violenza uno stralcio su una realtà di cui ancora si parla troppo poco: coloro che torturano e uccidono gli animali sono le stesse persone che poi si scagliano con violenza sui propri cari”, è stato il commento dell’Enpa. “Occorre una tutela più incisiva per gli animali, che ancora non ricevono una copertura legislativa diretta non essendo loro riconosciuta soggettività giuridica”, è stato poi il commento dei vertici dell’Oipa, che hanno anche auspicato un inasprimento delle pene.

Commenti

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  • Silvia Toresi 23 Giugno 2020

    Impicchiamo il 66 enne!!!!!!!

  • CIOPPI 23 Giugno 2020

    INGESTIBILE UN TROVATELLO ?????? QUESTE PERSONE CHE NON TROVANO NIENTE DI MEGLIO PER SBARAZZARSI DI LUI SONO SICURAMENTE COLPEVOLI DI AVERLO RESO “INGESTIBILE”. FORSE ORA STA MEGLIO CHE CON QUESTE BRUTTE PERSONE. IL CANE HA UN ANIMO PURO, NOI NO !!!!!

  • lamberto lari 23 Giugno 2020

    coloro che torturano e uccidono gli animali sono le stesse persone che poi si scagliano con violenza sui propri cari” e non solo ma anche nei confronti di altri esseri umani. Una legge più incisiva a tutela degli animali uguale più tutela per gli esseri umani. Non ci si stupisca di questa cattiveria di molte persone di animo cattivo insensibile basti pensare a quello che succede negli allevamenti intensivi…..e i veterinari del sistema sanitario nazionale sono purtroppo, lo dico con immenso dispiacere, conniventi con questi comportamenti. Vedono sanno eppure fanno finta di niente….i filmati parlano chiaro, quali provvedimenti sono stati presi per questi funzionari e dirigenti dello stato??? nessuno, come del resto nessun provvedimento è stato preso nei confronti di quei medici che componevano le commissioni di invalidità che hanno regalato le finte 104. E’ questo il sistema che uno Stato serio deve stroncare, senza pietà e senza rispetto…che viene negato a questi poveri animali! E vi garantisco che non sono un facinoroso animalista.

  • Pino 22 Giugno 2020

    Povero animale senza colpa, ucciso in forma orribile da una bestia stupida e carogna.
    Pensiamo che il cane era così ingestibile che il suo carnefice ha potuto stringergli la corda al collo, se fosse stato ‘ingestibile’ lo avrebbe sbranato. Un animale (il cane) e tre bestie in una casa ? Evidente che a soccombere è stato il piu’ debole e buono ! Amen.

  • Raffaele 22 Giugno 2020

    che sia maledetto , merita la stessa fine.