Cultura, sport, innovazione: grazie a FdI entrano nel dl Rilancio. “Ora il governo ci metta i soldi”
Gli appelli dei volti noti, le raccolte firme, perfino Sandra Milo che si incatena sotto Palazzo Chigi. Nonostante le numerose iniziative di questi mesi per chiedere sostegno, i settori spettacolo e cultura sono rimasti abbandonati da parte del governo, che non ha neanche finanziato adeguatamente le misure introdotte nel dl Rilancio grazie all’iniziativa dell’opposizione. A denunciarlo è stato il deputato di FdI, Federico Mollicone, ricordando che il forte contributo di proposte e iniziative dato dal partito rischia di rimanere lettera morta a causa delle scarsissime coperture.
Accolte le proposte di FdI, ma il governo non le finanzia
“L’intervento previsto nel dl Rilancio per la cultura e lo spettacolo è insufficiente, avrà – ha avvertito Mollicone – un impatto limitatissimo. Mentre teatri, cinema, concerti, scuole di danza, set cinematografici chiudono, nel decreto sono inserite numerose delle nostre proposte, come la costituzione di un fondo per la filiera del libro; gli spettacoli e i musei non statali; l’istituzione di un fondo per la promozione della Cultura con Cassa Depositi e Prestiti e l’Istituto per il Credito Sportivo; l’erogazione immediata dei fondi del Fus; l’aumento dei termini dei voucher cultura da 12 a 18 mesi. Proposte da noi avanzate sia nella risoluzione presentata e approvata in commissione che nei nostri emendamenti ai precedenti decreti. Ma nonostante l’inserimento in questo non finanziati in maniera adeguata“.
Un pacchetto da 70 emendamenti
“Nel dl rilancio abbiamo presentato 70 emendamenti, tra cui l’introduzione della storica proposta di FdI sulla detrazione del consumo culturale individuale, alla pari dei ticket medicinali. Da sempre – ha ricordato il deputato di FdI – proponiamo l’estensione dell’art bonus anche ai privati e alle imprese culturali. Lo abbiamo fatto anche nel dl Rilancio proponendo una modifica che possa estendere il perimetro anche alle attività di lirica, alle imprese culturali di produzione teatrale, gli enti di promozione, le imprese culturali e creative e le scuole di danza”.
FdI al fianco delle categorie
“Inoltre – ha proseguito Mollicone – abbiamo presentato emendamenti, dopo un lungo percorso di ascolto delle categorie, per estendere la dotazione del Fondo emergenze e del Fondo cultura e la loro platea, inserendo anche le imprese culturali e creative e il settore fonografico e musicale; per l’introduzione di forme di indennità anche ai lavoratori intermittenti dello spettacolo; a favore di una migliore fiscalità nella gestione e nella manutenzione delle dimore storiche; per l’erogazione di una quota parte della liquidazione dell’Imaie ai giovani artisti; per la riduzione e la sospensione dell’Imu sulle sale cinematografiche, i teatri e i luoghi della cultura; al fine di introdurre un credito d’imposta per il canone di locazione delle scuole di danza; per introdurre indennità ai lavoratori del settore della danza”.
Gli aiuti per editoria e innovazione
“Per l’editoria abbiamo proposto un aumento del perimetro di competenza di Agcom così da garantire il settore editoriale contro la pirateria e un rafforzamento delle norme contro la pirateria audiovisiva; un aumento delle dotazioni del bonus edicole; del Fondo del pluralismo ad almeno 400 milioni per il 2020. Per le startup innovative, l’introduzione dei termini di sospensione dei contributi e delle tasse anche per le Pmi innovative; misure di agevolazione per i marchi d’impresa; ridefinizione del ruolo di CdP, all’interno della più ampia normativa sul golden power, per salvaguardare i nostri “gioielli” dell’innovazione che rischiano di essere “predati”; l’introduzione di un credito d’imposta per gli investimenti in sicurezza informatica e l’utilizzo dei fondi nel ministero per la finalizzazione dei progetti di banda ultralarga. Per lo sport, infine – ha concluso Mollicone – il raddoppio delle indennità ai lavoratori sportivi, da 600 a 1200 euro, e misure per le associazioni e le società sportive dilettantistiche e gli enti di promozione sportiva”.
ma quale DL rilancio questi non hanno un euro i soldi li fanno cacciare alle banche dando loro la garanzia e chi non restituirà i soldi lo stato farà come con le fatture la banca non vedrà un euro li rimanderanno alle calende greche.