Casaleggio, batosta sul “doppio mandato”: «Le regole vanno rispettate». Ecco chi rischia grosso

12 Giu 2020 14:29 - di Mia Fenice
Davide Casaleggio

Per chi sperava all’interno dei 5Stelle di poter derogare alla regola del doppio mandato deve rassegnarsi. Davide Casaleggio, il figlio del fondatore del M5S gela i tutti i grillini che vogliono restare attaccati alla poltrona.  «Noi, dal lato Rousseau, gestiamo tutti i processi. Per cui, nel momento in cui ci sono queste regole facciamo in modo che vengano rispettate. Oppure facciamo in modo che i probiviri abbiano le informazioni che gli servono. Ovviamente lo vediamo dall’esterno». Davide Casaleggio risponde così alle domande degli utenti nel corso della presentazione online del bilancio 2019 dell’Associazione Rousseau. E non sono parole da sottovalutare.

Casaleggio e la regola del doppio mandato

Al momento il Codice etico del Movimento 5 stelle prevede che non ci si possa candidare nelle liste se si sono già svolti due mandati. In una qualsiasi carica elettiva. Casaleggio spegne le speranze di chi è stato eletto tra le file dei cinquestelle, Chi ha ricoperto incarichi istituzionali a livello locale e nazionale, non potrà arruolarsi per un eventuale terzo mandato. Una situazione che crea allarme tra i 5S.  Alcuni degli esponenti più noti del movimento sarebbero esclusi dalle candidature, come per esempio Luigi Di Maio, Vito Crimi, Paola Taverna, Roberto Fico, Carla Ruocco. E anche  Danilo Toninelli, l’attuale ministro alla Giustizia Alfonso Bonafede. Si salvano Alessandro Di Battista e Lucia Azzolina. Alla lista dei non ricandidabili si aggiungono anche i sindaci di Torino e Roma, cioè Chiara Appendino e Virginia Raggi. Due città che i cinquestelle rischiano seriamente di perdere alle prossime consultazioni elettorali.

Regola del doppio mandato, le giravolte di Di Maio

Nel luglio del 2019 Di Maio non si era mostrato particolarmente entusiasta di questo punto del regolamento. E aveva parlato del cosiddetto “mandato zero”. «Sarà previsto il mandato zero per i consiglieri comunali, ovvero il primo mandato non verrà conteggiato». Aveva dichiarato, per poi aggiungere: «Comunque tutte le nuove regole verranno votate dagli iscritti». Eppure appena sette mesi prima aveva annunciato a gran voce che la regola dei due mandati non era modificabile. Perché l’idea portata avanti dal Movimento delle origini è sempre stata quella di evitare che i 5 Stelle possano diventare politici di professione. E possano “affezionarsi” alle poltrone. In primis del Parlamento.

Commenti

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  • bruno buono 12 Giugno 2020

    Se , se, Casaleggio tiene fede al doppio mandato, si potrebbe dire che apparentemente e’ di parola. Ma lo fara? molti dubbi, le poltrone difficile staccarle dal SEDERE