Calcio in lutto: è morto Mario Corso, il “mancino di Dio”, storica bandiera della Grande Inter
Il calcio italiano piange Mario Corso, indimenticabile bandiera dell’Inter. Si è spento a 78 anni, in ospedale. Un genio del pallone, il numero 11 della formazione più famosa della storia nerazzurra, quella dei Facchetti, dei Mazzola, delle Coppe dei Campioni e degli scudetti. Lui era lì, in campo, amato dai tifosi, pronto a vincere con l’arma del suo sinistro magico. Il suo soprannome era “mancino di Dio”.
Mario Corso e quell’epoca irripetibile
Fu protagonista di un’epoca irripetibile, dove le fantasie degli appassionati di calcio volavano sulle ali della passione. E soprattutto dove i grandi campioni restavano legati alla maglia, diventandone simboli e dando l’esempio alle nuove generazioni. Spesso si spostavano in treno per andare in trasferta. «Guarda papà, ci sono i giocatori dell’Inter, ci sono Corso e Mazzola». E il padre al mitico numero 11: «Possiamo chiederle un autografo». Mariolino, sorridendo, prendeva carta e penna. Ma non si limitava all’autografo, scriveva una letterina con l’appello finale: «Sii sempre fedele ai colori nerazzurri». E lo stesso faceva il gigante Giacinto Facchetti.
Il “mancino di Dio”
Mario Corso era famoso per il suo piede sinistro, capace di disegnare traiettorie impensabili. Le sue punizioni erano incredibili, il pallone arrivava in rete lasciando di stucco il portiere. Erano le cosiddette “foglie morte”. Determinanti anche i suoi cross per gli attaccanti. L’unico neo, le mancate convocazioni in Nazionale. Il motivo era assurdo, Mario Corso era considerato un giocatore atipico e gli altri non volevano correre per lui. Uno schiaffo, questo, alla storia del calcio.
Moratti: «Pelè lo voleva nel suo Brasile»
«Era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico». Massimo Moratti al telefono con l’Ansa si commuove nel ricordo: «Mario Corso era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava. Lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette “a foglia morta”… era un piacere vederlo giocare».
Mario Corso e le 94 reti nell’Inter
Nell’Inter Mario Corso ha giocato dal 1957 al 1973 prima di trasferirsi al Genoa, dove ha concluso la carriera nel 1975. Con la maglia nerazzurra ha collezionato 509 presenze, segnando 94 reti e vincendo quattro campionati nazionali, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Dell’Inter è stato anche allenatore nella stagione 1985-1986, subentrando all’esonerato Ilario Castagner. Ha allenato anche le giovanili del Napoli.
Ciao grande ” Mariolino “. Ci hai fatto gustare le meraviglie del calcio, mi mancherai.
Che la terra ti sia lieve, riposa in pace.