Bollettino Covid-19: solo 283 nuovi contagiati, 79 morti. “Ma il virus non è sconfitto”

9 Giu 2020 19:20 - di Penelope Corrado

Il totale delle persone che hanno contratto il Covid-19 è di 235.561, con un incremento rispetto a ieri di 283 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 32.872, con una decrescita di 1.858 assistiti rispetto a ieri. Lo comunica la Protezione civile. Tra gli attualmente positivi, 263 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 20 pazienti rispetto a ieri., mentre 4.581 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 148 pazienti rispetto a ieri.
Sono 28.028 le persone, pari all’85% degli attualmente positivi, in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 79 e portano il totale a 34.043. La Protezione civile precisa che nel totale odierno sono conteggiati 32 decessi, riferiti a giorni precedenti e non alle ultime ventiquattrore, comunicati solo oggi dalla Regione Abruzzo. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 168.646, con un incremento di 2.062 persone rispetto a ieri.

Covid-19: superati i 34mila morti

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 18.297 in Lombardia, 3.671 in Piemonte, 2.156 in Emilia-Romagna, 1.004 in Veneto, 628 in Toscana, 249 in Liguria, 2.570 nel Lazio, 992 nelle Marche, 675 in Campania, 613 in Puglia, 81 nella Provincia autonoma di Trento, 853 in Sicilia, 128 in Friuli Venezia Giulia, 567 in Abruzzo, 95 nella Provincia autonoma di Bolzano, 29 in Umbria, 54 in Sardegna, 8 in Valle d’Aosta, 68 in Calabria, 120 in Molise e 14 in Basilicata.

Il vertice dei ministri della Salute del G7

Questo pomeriggio si è anche svolto in teleconferenza il vertice con i ministri della salute del G7. “Il Covid-19 non è sconfitto. In Europa la situazione è migliorata, ma i dati che in questi giorni arrivano da molte parti del mondo sono preoccupanti. È importante insistere con la cooperazione internazionale sulla ricerca, sul vaccino e sulla riforma dell’OMS”. Queste le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza. Il timore è che dopo lo spegnimento del focolaio interno, il virus possa rientrare dall’estero. Da qui l’invito a tenere ancora alta la guardia.

 

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