Bar e ristoranti, il disastro firmato Conte: incassi dimezzati e tanti hanno perso il lavoro

13 Giu 2020 9:11 - di Massimo Baiocchi

I numeri del disastro, bar e ristoranti con l’acqua alla gola. La serie infinita di conferenze stampa di Conte, le promesse, le multe ai ristoratori che protestavano. Poi ancora le rassicurazioni, la famosa frase «nessuno perderà il lavoro». La realtà dei fatti è un’altra e condanna i ritardi e le contraddizioni di un governo che mostra limiti enormi.

Bar e ristoranti sono ancora nel tunnel

Ancora grandi difficoltà per i pubblici esercizi dopo 3 settimane dalla riapertura. I cali del fatturato si attestano in media intorno al 53%. Dunque, incassi più che dimezzati rispetto al periodo pre-Covid. La situazione resta critica anche per l’occupazione: solo nel 30% delle aziende è tornata al livello pre-Covid, mentre nel 31,5% il personale impiegato è ancora inferiore del 50% o più. Ecco quanto emerge dall’indagine condotta dal Centro Studi di Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Fipe analizzato l’andamento di bar e ristoranti in questo primo periodo della fase 2.

C’è una insoddisfazione diffusa

Dunque, poche luci e tante ombre a tre settimane dalla riapertura. Il 94,9% dei bar e l’89,4% dei ristoranti risultano in attività mentre rispettivamente il 3,1% e il 7,3% sono in procinto di farlo. Bar e ristoranti (2% e il 3,3%) dichiarano di restare ancora chiusi anche nel prossimo futuro. Pur in presenza di un miglioramento del sentiment degli imprenditori sull’andamento dell’attività (9,9% della prima settimana vs. il 17,2% della terza), più della metà degli intervistati (circa 54%) dà ancora un giudizio fortemente negativo. Meno della metà degli intervistati (46,1%) si dichiara soddisfatto di aver riaperto.

Poca fiducia nel futuro

Forte incertezza anche sul futuro. Il 66,5% ritiene che non riuscirà a tornare ai volumi delle attività pre-Covid. Come detto, il calo medio del fatturato registrato in questo periodo è stato del 53,5%, nel dettaglio parliamo del 54,8% per i ristoranti e del 49,9%  per i bar. Per il 53,5% delle aziende intervistate a mancare sono soprattutto i turisti, in particolare stranieri. Ma il restante 46,5% lamenta anche la mancanza di clientela residente.

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