Alex Zanardi, i medici: “Notte tranquilla, ma non possiamo escludere nulla. Ci vorrà tempo”

22 Giu 2020 13:45 - di Sveva Ferri
zanardi

Condizioni stabili con un quadro neurologico che “resta grave”. Dopo la terza notte in terapia intensiva, per Alex Zanardi “non si sono registrate novità significative”. A riferirlo sono stati i medici del policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, dove il campione paralimpico si trova ricoverato dal 19 giugno.

Le condizioni di Zanardi: il nuovo bollettino medico

“Rimangono stabili le condizioni cliniche di Alex Zanardi. La terza notte di degenza in terapia intensiva è trascorsa senza variazioni. Le condizioni cliniche rimangono quindi invariate nei parametri cardio-respiratori e metabolici, mentre resta grave il quadro neurologico. Il paziente – si legge nel bollettino medico delle 12 – è sedato, intubato e ventilato meccanicamente e la prognosi è riservata. L’équipe multidisciplinare che lo ha in cura valuterà nei prossimi giorni eventuali azioni diagnostico-terapeutiche da intraprendere”.

I sanitari: “Ci sarà da attendere, bisogna avere pazienza”

A spiegare che allo stato attuale “non si può escludere nulla” è stato poi il direttore sanitario dell’Aou senese Roberto Gusinu. Bisognerà attendere la riduzione della sedazione, che è “un passo che ora non è ancora il caso di fare”. Dunque, “bisogna avere pazienza”. “Può essere una settimana, dieci giorni, non siamo in grado di dirlo, dobbiamo capire giorno per giorno come evolve la situazione”, ha chiarito ancora Gusinu, sottolineando che “il fisico da atleta aiuta”, ma sottolineando anche che “i peggioramenti possono essere repentini e anche molto”. “Noi – ha proseguito il direttore sanitario – ci auguriamo che ci sia sempre un percorso progressivo di miglioramento. Sono situazioni dinamiche, il quadro più grave e neurologico e per questo bisogna avere sempre pazienza”.

Il medico: “Ipotesi estrema che non si risvegli più”

Per Francesco Di Meco, direttore del Dipartimento di neurochirurgia dell’ospedale Carlo Besta di Milano nonché Ordinario di neurochirurgia alla Statale di Milano, sentito da Il Giornale, poi “l’impatto potrebbe aver provocato danni ai vari livelli (del cervello, ndr) fino a coinvolgere il tronco encefalico”. Ora Alex ha il cervello addormentato, “e quanto succede dopo, purtroppo, è molto variabile”. “Se tende a risvegliarsi autonomamente significa che migliora”, al contrario “potrebbe essersi prodotto un danno molto importante e potenzialmente permanente nelle parti più profonde del tronco encefalico”. “Il cuore può reggere per anni e lui potrebbe non raggiungere mai più lo stato di coscienza. Ma stiamo parlando – ha concluso il medico – di ipotesi estreme”.

Le indagini per ricostruire l’incidente di Zanardi

Intanto, sul fronte delle indagini si prosegue con nuovi interrogatori. L’attenzione della Procura che coordina le indagini si è concentrata da ultimo sugli eventuali permessi richiesti per lo svolgimento della staffetta. Gli aspetti logistici sono stati già al centro degli interrogatori di sabato scorso. Le persone che sono state già ascoltate e quelle sentite oggi non risultano indagate: sono testimoni informati dei fatti. Al momento l’unico indagato (“un atto dovuto”, ha precisato la Procura) è Marco Ciacci, 44 anni, l’autista del tir contro cui ha sbattuto Zanardi. Nei suoi confronti è ipotizzato il reato di lesioni gravissime da incidente stradale. Gli interrogatori dei carabinieri puntano anche a far luce completamente sulle cause per cui Zanardi ha perso il controllo della sua handbike in curva e, sbandando, ha invaso l’altra corsia e urtato la testa contro un tir che stava sopraggiungendo in direzione opposta.

 

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