Zingaretti “bastonato” dal blog della sinistra: «Il Conte-bis è solo un miserabile compromesso»

9 Mag 2020 12:21 - di Valerio Falerni
Zingaretti

Di certo è solo un caso. O, meglio, niente di più di una coincidenza il valzer di direttori tra Repubblica, Stampa e Huffington Postseguito all’acquisto da parte della Gedi di John Elkann delle quote azionarie detenute dalla Cir di Rodolfo de Benedetti. I nuovi assetti proprietari non c’entrano nulla con il violento attacco sferrato al Pd dal blog già diretto da Lucia Annunziata e ora affidato a Mattia Feltri. A leggerlo, dicono, che Nicola Zingaretti sia rimasto senza fiato. Almeno così assicura chi ha avuto modo di raccogliere le reazioni a caldo del leader del Pd. E non c’entrano niente le Iene e le mascherine mai arrivate alla regione Lazio nonostante 11 milioni di euro di anticipo.

L’Huffington Post: «Pd schiacciato sul M5S»

La polpa dell’articolo di Alessandro De Angelis è tutta politica. E investe come un ciclone il Conte-bis,  sospettato di non essersi adeguatamente depurato delle scorie del Conte-1, come dimostrerebbe la mai avvenuta cancellazione della «schifezza fascistoide» dei decreti sicurezza made in Salvini. Nel mirino finisce così il «miserabile compromesso» sulla sanatoria dei migranti irregolari, sulla ricostruzione post-Covid e sul pasticcio dei boss scarcerati. La «spietata riflessione» di De Angelis inchioda il Pd alla sua manifesta subalternità culturale nei confronti del M5S. Il tutto, scrive il vicedirettore dell’Huffington Post, «in nome di una stabilità che scivola nel governismo». Tradotto, significa che Zingaretti e compagni ingoiano tutto per la poltrona. Persino la rinuncia ai propri ideali.

«Zingaretti, fino a quando abuserai della nostra pazienza?»

Un disarmo talmente disarmante da instillare un dubbio atroce nel giornalista: «Il Pd è il “partito degli italiani” (…) o il futuro comitato elettorale della lista di Conte?». La scudisciata è micidiale. Ma anche terapeutica. Vuole infatti risvegliare l’ambizione veltroniana della «vocazione maggioritaria», cui De Angelis contrappone il solito complesso da «figli di un dio minore» che spinge sempre gli ex-comunisti alla ricerca del “papa straniero“. Nella fattispecie Conte, bollato come il «populista gentile». Ma è un’illusione che non salverà la sinistra dalla vittoria del «populismo rude, di una destra rocciosa e radicata nel paese». Una vera catilinaria che non poteva trovare “chiusa” migliore di quella ciceroniana: «Cari compagni, quousque tandem abutere patientia nostra?». Già, fino a quando? La risposta è tutta serata tra le labbra di Zingaretti.

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