Virginia Raggi, una sciagura per Roma: incapacità e arroganza anche nell’emergenza coronavirus

19 Mag 2020 9:13 - di Maurizio Gasparri
Raggi

Riapertura amara per la Raggi. Il sindaco di Roma credeva di essere accolta da tappeti rossi e lanci di petali di rosa, e invece un suo recente giro per il mercato di Ostia si è concluso con un figurativo lancio di pomodori.

Le contestazioni alla Raggi non si contano più

Ma contestazioni e manifestazioni pacifiche ormai non si contano più per le vie della capitale. La riapertura è stata solo figurativa. Si è “concesso” ai negozianti di alzare la saracinesca ma non si è fatto nulla per supportarli in questa operazione. I costi fissi restano tali, le bollette si devono continuare a pagare, la merce va acquistata.

Il Campidoglio non ha mosso un dito

Ma con quali soldi? Certo non quelli del governo, né tantomeno con gli aiuti mai visti dell’ amministrazione capitolina che non ha mosso un dito nemmeno per assicurare che tutti i cittadini avessero le mascherine. Noi non possiamo che essere dalla parte dei commercianti che non aprono perché non hanno visto nemmeno un euro da parte del governo.

Indicazioni poco chiare per tutti

Ancora non hanno preso sostanza gli stanziamenti a fondo perduto che sono indispensabili per il commercio, per la ristorazione e tutte le attività del lavoro autonomo. Chi oggi non tira su la saracinesca lo fa per la confusione di direttive che si sono sovrapposte senza indicazioni chiare, ma anche per la mancanza di qualsiasi sostegno da parte dell’esecutivo.

La Raggi, una sciagura per Roma

È vergognosa tanta insensibilità e indifferenza, anche da parte di amministratori locali come la Raggi che non ha contribuito  in alcun modo a risollevare l’economia ed è stata una sciagura per Roma, della quale non vediamo l’ora di liberarci. Abbiamo invece letto sbigottiti di un secondo mandato, di una deroga che sarebbe concessa alla Raggi per ricandidarsi di nuovo. Da non crederci. Oltre l’incapacità, oltre l’inadeguatezza, oltre l’ignoranza potè l’arroganza.

Commenti

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  • Luca 20 Maggio 2020

    Sono vergognose le lamentele dei commercianti forse! Che guarda caso ora facevano incassi stellari. Ma vediamo le loro dichiarazioni dei redditi. Tacciano e si rimbocchino le maniche come tutti.
    Lr

  • Bruno 20 Maggio 2020

    Un sindaco che nn conosce nemmeno i rioni di roma , neanche sa dove sta casalpalocco infernetto axa e’ incredibile!!!!
    Ha solo preso soldi soldi soldi e al resto se ne è fottuto.
    Da sbattere fuori a calci in culo!!!!!!!!!!!!!!

  • Augusto Fantini 20 Maggio 2020

    *QUALE FUTURO PER I 2400 OPERATORI DI RMS?*

    Spett. #Sindaca

    come Lei sa, da anni lavoratori e lavoratrici della Roma Multiservizi chiedono stabilità per il proprio lavoro che, ormai, è stato dimostrato essere essenziale per la città. Ciononostante, la grandissima parte dei dipendenti della Roma Multiservizi Spa, ha contratti che prevedono l’espletamento dell’attività lavorativa solo per un certo numero di mesi nell’anno, pur avendo un contratto a tempo indeterminato. Questa tipologia contrattuale viene utilizzata dalla Roma Multiservizi Spa per disciplinare il rapporto della stragrande maggioranza dei propri dipendenti.

    Tale condizione, già normalmente crea difficoltà di sostentamento, visto che non si raggiunge un reddito lavorativo sufficiente, ma, in una situazione come quella attuale, frustra ogni possibilità del lavoratore di sopravvivere dignitosamente.

    Tutto il mondo si è dovuto fermare davanti al male del secolo e noi, come gran parte dei lavoratori, stiamo affrontando la sospensione dal lavoro. Si prospetta per tutti un lungo stop, che gli esperti hanno diviso in fasi. Alla fine delle quali, chi prima chi dopo, tornerà al proprio posto di lavoro. Per noi, lavoratori Rms, addetti Global Service, la previsione non è chiara. Oggi, Lei, signora Sindaca, parla di apertura estiva degli asili nido e delle scuole materne. Ma non vediamo un progetto consolidato.

    Alla luce delle attuali interruzioni dei servizi, abbiamo immediatamente dovuto scrivere per diffidare la società dalla decurtazione dei nostri, già miseri stipendi.

    Oggi ci chiediamo:

    Perché dobbiamo pagare noi anni di gestioni discutibili su cui il Comune stesso non è intervenuto con il giusto rigore?

    Perché Roma Capitale, che stanzia i fondi per il nostro servizio, non li ha erogati ai lavoratori della Rms, al pari dei lavoratori di Roma Capitale, che in parte svolgono lo stesso servizio?

    Perché Ama, socio di maggioranza della Rms non ha previsto e concordato con Roma Capitale nessun servizio aggiuntivo, vista l’emergenza sanitaria e la necessità di igienizzare e sanificare le strade di tutta Roma per i circa 2400 operatori?

    Il Governo ha dichiarato che ci saranno coperture finanziarie per il periodo di Emergenza Covid-19. Cosa è stato previsto per quei lavoratori a cui dal mese di Giugno si bloccherà il contratto (8e10 mesi contrattuali)? E per i 12mesi?

    Attualmente, però, sta venendo erogato il FIS su stipendi che vanno da 400 a 800 euro (perché questo dipende dai parametri contrattuali con cui RMS ha sempre tenuto in pugno i propri dipendenti. Per avere uno stipendio più dignitoso, la ditta ricorre a ore “supplementari” o “straordinarie” che, in realtà, sono strutturali. Il FIS viene anticipato sotto forma di prestito e, paradossalmente, potremmo trovarci nella condizione di doverlo restituire In caso l’INPS non rimborsasse.

    La speranza di tutti è di tornare alla normalità! Ma quella che per voi è “Normalità”, per noi, però, è PRECARIATO e SFRUTTAMENTO . Forse saremo monotoni (non abbaiamo mai cambiato idea su questo), ma riteniamo che l’unica soluzione, che l’emergenza Covid ha reso ancor più evidente!, è l’INTERNALIZZAZIONE DEL SERVIZIO E DI TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI CHE NE HANNO SEMPRE GARANTITO L’EROGAZIONE!

    Alcuni di noi hanno deciso di lanciare un’iniziativa che serva a far capire non solo la ns preoccupazione, ma che lancia anche una proposta.
    In questo momento di stop che non sappiamo quanto durerà e con l’incertezza e l’inadeguatezza degli ammortizzatori sociali, non vogliamo essere considerati lavoratori di serie B, e neanche gente che vuole stare a casa in Cassa Integrazione.
    Vogliamo dire alla Sindaca NOI CI SIAMO x far ripartire la città.
    #personaleglobalservice

  • Carlo Alessi 19 Maggio 2020

    Complimenti, un articolo lucido ed oggettivo!