Scontro in tv tra Scanzi e Cacciari. Il filosofo s’infuria: «Finiscila di dire fesserie»
Scintille tra Andrea Scanzi e Massimo Cacciari a “Cartabianca”. Al centro della contesa, la presenza di persone ai Navigli all’inizio della Fase 2. «A differenza di Cacciari, non credo all’autodeterminazione dei popoli. Men che meno a quella degli italiani, visto cosa è successo a Milano», dice Scanzi.
Cacciari si infuria con Scanzi
Cacciari replica infervorandosi: «Non diciamo fesserie, io vivo ai Navigli. Erano foto in prospettiva, non c’era nessun assembramento», dice il filosofo mentre i toni si alzano. Scanzi chiosa con un post su Facebook. «Devo dire che la parte in cui lui sbrocca (strano!) e io sorridendo ripeto, “Dai su Cacciari, il tuo problema è che non ne puoi più di stare chiuso in casa”, mi fa molto ridere».
«Mi piace litigare con persone intelligenti»
«Credo che con la mia compagna ci scherzeremo per mesi», aggiunge Scanzi. «Se fossimo stati nello stesso studio, poi avremmo chiuso lo scazzo con un bel vino. Magari proprio sui Navigli, ma con questo covid schifoso per ora non si può proprio. Adoro Cacciari (anche se quella boiata sul referendum del 4 dicembre fatico a dimenticarla) ed è un piacere “litigare” con persone intelligenti».
La conclusione di Scanzi
«Di solito», continua Scanzi, «in tivù ma pure sui social, litigo da solo perché parlo da solo, stante la siderale pochezza neuronale del politico / giornalista / caso umano con cui mi trovo mediamente costretto a scontrarmi. Ma con Cacciari è sempre un piacere. Alla prossima, Massimo!», scrive il giornalista.
Cacciari: le regole devono essere razionali
«La questione», aveva detto Cacciari, «è la razionalità delle regole. C’è anche un modo in cui vengono proposte le cose. Non può essere un modo paternalistico, centralistico, in cui tutti siamo ritenuti dei deficienti che non sanno che devono stare attenti per non ammalarsi. Ognuno di noi è dotato di cervello e sa benissimo che non deve abbracciarsi, baciarsi. Nei provvedimenti non c’è nessuna razionalità».
Il povero giornalaio non puo farcela, gli manca il buon senso, le oltre tutto se sono regole di buon senso devono valere per tutti, la verità è che chi ci governa naviga a vista, in un mare di contraddizioni poco chiare, il professor Cacciari seppur di sinistra come egli a piu volte fatto capire a una cultura superiore alla controparte, il giornalaio ne esce con le ossa rotte, anche perché il pubblico mediamente non è stupido, visto che si parla di loro, inizano a capire come ci stanno incastrando in un meccanismo autoritario.