Renzi? Più che la “mossa del cavallo” gli si addice il “raglio dell’asino””
Confermo quanto detto giorni fa. Renzi non deve titolare il suo prossimo libro La mossa del cavallo, bensì Il raglio dell’asino. Renzi raglia e chiede, come ha ampiamente dimostrato votando contro le mozioni di sfiducia al ministro Bonafede pur avendo pochi mesi fa lui stesso detto di essere intenzionato a presentare un’iniziativa analoga. Era tutto previsto, tutto calcolato.
Ha mandato la sua fedelissima Boschi a Palazzo Chigi nei giorni scorsi per una trattativa con Conte, il cui esito vedremo tra qualche settimana. Probabilmente è riuscito a strappare qualche promessa su alcune presidenze di commissione che dovranno essere rinnovate e che vedranno la sostituzione di membri della Lega.
Renzi annaspa
Insomma, come si direbbe a Napoli, Renzi chiagne e fotte. Fa dei bei discorsi, brillanti, arguti, con riferimenti anche importanti. È certamente molto sveglio e se vogliamo un affabulatore, ma di lui resta l’analisi che abbiamo fatto già. Sei anni fa aveva il 40 per cento dei voti, guidava un partito storico come il Pd, era a Palazzo Chigi, aveva messo a punto un pacchetto di riforme da sottoporre a un referendum ed aveva addirittura un patto di consultazione sulle norme costituzionali con l’allora capo dell’opposizione, Silvio Berlusconi. Ora annaspa tra il 2 e 3 per cento, non è più a Palazzo Chigi, non guida più un partito comunque storico del nostro Paese, non ha patti con un’opposizione che ha cambiato un po’ anche i suoi equilibri e il suo assetto. Se questo è un genio, ditemi voi. Che te ne fai di un bell’eloquio se poi riduci la politica a un ricatto per qualche posto in più da distribuire agli amici? E allora Il raglio del somaro si conferma il titolo molto più adatto alla sua nuova fatica letteraria. Intanto, anche per colpa di Renzi, Bonafede resta a far danni alla giustizia. Ma, del resto, un governo di questa natura si merita solo un Bonafede come Guardasigilli. È un personaggio incapace di intendere e di volere, potremmo dire ironicamente. Ma poi perché solo ironicamente?