Meloni contro i piagnistei di Maria Elena & co: “Rivendico il diritto di criticare le donne”
Nessuna derisione delle lacrime di Teresa Bellanova, ma una critica legittima alla manifestazione di precise scelte politiche. Giorgia Meloni difende il diritto suo e di chiunque altro di criticare – anche – le donne in politica, dopo il tentativo di Maria Elena Boschi di far passare come un attacco sessista le osservazioni della leader di FdI sulle battaglie del ministro dell’Agricoltura a favore dei clandestini.
Meloni contro il femminismo d’accatto di Maria Elena & co
“Boschi ha tentato di difendere una norma indifendibile, la sanatoria indiscriminata per 600mila immigrati clandestini, che loro continuano a chiamare regolarizzazione del lavoro sommerso”, ha spiegato a Radio anch’io la leader di Fratelli d’Italia. “Io non ho deriso le lacrime di Bellanova, ho criticato le sue lacrime. E credo di avere il diritto di farlo… Le donne in politica – ha sottolineato Meloni – devono essere criticabili esattamente come tutte le altre”. La leader di FdI, quindi, è tornata sul merito di quel provvedimento, ricordando che “è ovvio che da domani gli scafisti faranno molti più soldi di ieri“. “A me – ha precisato – non interessa un decreto che rilancia gli scafisti invece di rilanciare le imprese italiane”.
“Con l’Ue qualche fregatura si rischia sempre”
Durante l’intervento in radio Meloni ha anche ribadito la sua posizione sull’intervento europeo di fronte alla crisi da coronavirus. “Sul Recovery Fund ho sempre detto che sono favorevole”, ha ricordato, ribadendo invece che “sono ferma sull’utilizzo del Mes”. “Un fondo da almeno mille miliardi che venga però alimentato con debito comune europeo è sicuramente una buona notizia. Il punto è che a noi non è chiaro cosa si prevede, non sono in grado di dare un giudizio definitivo. Quando si tratta dell’Europa – ha concluso Meloni – qualche piccola fregatura si rischia sempre…”.
La ex raccoglitrice di pomodori e ora ministro Teresa Bellanova non puo’ essere discriminata nei confronti di tutti gli altri parlamentari. Se è una donna a combinare cazzate essa va stigmatizzata e criticata come ogni altro parlamentare e/o ministro di sesso diverso. Non si tratta di sessismo bensì di legittime critiche. Pianga più spesso se vuole ma faccia meno castronerie e la Boschi sia più seria e coerente.