L’ultima di Conte: soldi a fondo perduto ai produttori di videogiochi

14 Mag 2020 15:37 - di Carlo Marini

Una categoria, tra le poche, è stata aiutata dal Covid-19 e dalla quarantena. Ed è la categoria dei produttori di videogiochi. Il lockdown ha costretto tutti a rimanere chiusi in casa, quindi a giocare di più. E a comprare on line nuovi giochi.

Conte come Superciuk: leva ai poveri per dare ai ricchi

Ebbene, Conte, come il Superciuk dei fumetti, toglie ai poveri per dare ai ricchi. Nel decreto rilancio avrebbe inserito risorse anche all’industria dei videogiochi. Come riportato da La Stampa, infatti, sembrerebbe esistere una cospicua cifra che potrebbe aiutare il mercato dello sviluppo di videogame. Una iniziativa che fa il paio con il bonus per l’acquisto di un monopattino. 

All’articolo 46 fino a duecentomila euro a progetto per videogiochi

Dove sono nascoste le risorse? Nei commi da 15 a 21 dell’articolo 46. All’interno della sezione delle iniziative a sostegno delle startup innovative, First Playable Fund è un fondo istituito dal Ministero dello Siluppo Economico che stabilisce 4 milioni di euro nel 2020, da distribuire come contributi a fondo perduto per coprire il 50% delle spese per lo sviluppo di videogiochi all’interno di industrie italiane.  Un importo compreso dai diecimila ai duecentomila euro per singolo prototipo.

Videogiochi, tra i rari settori che non risentono della crisi

Esprime cauta soddisfazione Maura Fanelli (vicepresidente di IIDEA, l’associazione dell’industria italiana videogiochi). “Allo stato attuale non conosciamo ancora il testo approvato e uscito dal Consiglio dei Ministri, destinato all’invio in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni per l’entrata in vigore. Ciò significa che in questo momento non sappiamo ancora se questa misura sia stata effettivamente approvata. Oppure se sia stata estromessa per ragioni di opportunità connesse all’estraneità della misura rispetto all’emergenza Covid-19 su cui si focalizza il decreto. In attesa di ricevere il testo definitivo, possiamo già anticipare che l’Associazione sarebbe comunque pronta a lavorare per porla nuovamente al centro dell’attenzione e farla rientrare nel successivo passaggio parlamentare, nei prossimi 60 giorni”.

Secondo i dati di IIDEA, in Italia il fatturato è pari a un miliardo e 787 milioni di euro, con un tasso di crescita dell’1,7%. Un settore che è stato premiato dalla quarantena. E, a quanto pare, anche dal governo Conte.

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