L’indignometro / Mascherine nel Lazio, scandalo dai contorni inquietanti. Ma Zingaretti non parla
Se non è per tesserne le lodi, i media non parlano di Zingaretti. Eppure c’è uno scandalo dai contorni inquietanti che da settimane chiama in causa proprio il presidente della regione Lazio, nonché segretario del Pd. Il caso è quello della commessa di mascherine acquistate dalla Regione ma mai consegnate.
Zingaretti e lo scandalo delle mascherine
In questi giorni sono state sollevate diverse criticità nelle procedure di acquisto, a cominciare dal settore di business della società aggiudicataria dell’appalto, la Ecotech Srl, che non si occupava di presidi sanitari, ma della commercializzazione di lampadine. Società alla quale la Regione ha già anticipato ben 11 milioni di euro su un totale di 35.
La scelta di Ecotech
Passano i giorni, ma né Zingaretti né altri hanno spiegato, ad esempio, perché si sia scelta la Ecotech pur in presenza di altri preventivi nettamente inferiori a parità di prodotto. Carte che non si trovano, informazioni contrastanti che si accavallano stanno peggiorando il quadro. Secondo quanto emerge, le mascherine sarebbero state acquistate al costo di 3,60 per mascherine ffp2 e di 3,90 per quelle ffp3, a fronte di un’offerta di 2,53 euro per entrambe le mascherine da parte di un altro fornitore.
La testimonianza di un imprenditore
Ci sarebbe poi addirittura la testimonianza di un imprenditore, Filippo Moroni, già impegnato nel settore e con contatti con la Cina, che avrebbe venduto milioni di mascherine in America e Brasile, il cui preventivo non è stato preso in considerazione ed era di 1,89 euro per le mascherine ffp2, con consegna in 7 giorni. Le indagini ci diranno come siano andate effettivamente le cose. Fatto sta che nessuno oggi dice scandalizzato e a titoli cubitali che nella Regione Lazio queste mascherine non sono mai arrivate e che non arriveranno perché, una volta scoperchiato il vaso di Pandora, la commessa è stata annullata.
Zingaretti, la Regione Lazio e i silenzi
Questa è la paradossale situazione nella quale si trova le Regione Lazio e alla quale nessuno ha ancora dato una risposta e se qualcuno ci ha provato, ha creato ulteriore caos. Daniele Leodori, vicepresidente della Regione, e lo stesso Carmelo Tulumello, capo della Protezione Civile, hanno affermato che sugli 11 milioni di anticipo ci sarebbero delle polizze assicurative a copertura. Peccato che il broker assicurativo tirato in ballo nella vicenda ha messo in dubbio l’effettiva copertura assicurativa ed anche Bankitalia ha confermato che le garanzie rilasciate dal fornitore Ecotech per la restituzione dell’anticipo di 11 milioni già versato sono senza valore. In attesa che la magistratura e l’Anac che si stanno occupando della vicenda facciano chiarezza, un’idea ce la possiamo fare. Zingaretti o chi per lui hanno fatto una fesseria della quale dovranno rispondere. Ed allora non ci sarà stampa di regime che tenga ad occultare certe verità.
Ma ancora non e’ben chiaro che la ex repubblica delle nebbie si e’ prima trasformata nella Repubblica dei fascicoli perduti e poi nella procura degli amichetti della parrocchietta. Provare per credere.
In confronto a quelli del pd, i quaranta ladroni di Alì Babà erano degli onesti lavoratori.
A questo punto che zingaretti sia un mascalzone non ci sono dubbi. Quello che preoccupa sono i contorni della vicenda MASCHERINE,, possibile che un centinaio di personaggi che lavorano presso la Regione Lazio non sentano il dovere di indagare nella faccenda? Anche presumendo che si tratti di personale totalmente strumentalizzato di stampo comunista, non sentano il bisogno di far luce su questa vicenda anche per il fatto di non essere additati come complici di questo faccendiere di zingaretti ? Naturalmente non si sente nulla su possibili indagini in merito, tutto tace, quindi c’e’ di piu’ dietro questa faccenda, la GIUSTIZIA , nel complesso di questa frase, DOVE E’ ?? Speriamo di leggere buone notizie.