La famiglia non fa più ascolti: la Rai finanzia solo film che la dissacrano
La famiglia non fa più ascolti. Lo sa bene la Rai, che ormai finanzia solo film o fiction che della famiglia tradizionale non parlano più, e che tendono a smontarla fino a dissacrarla. Ultimo in ordine di tempo è Favolacce, un film coprodotto da Rai Cinema sul conflitto generazionale tra genitori e figli, adulti e bambini. Sullo sfondo l’apparente tranquillità di una periferia romana, fatta di villette popolate da una piccola borghesia che vive, nel silenzio delle proprie case, drammi enormi. Dietro una apparente tranquillità, padri orchi, madri assenti, figli abbandonati a se stessi. È il dramma che vivono la maggior parte delle famiglie italiane, si dirà! Ma siamo certi che sia proprio così? Denunciare certe situazioni, anche romanzandole, è compito del servizio pubblico. Ma la Rai non può essere solo questo.
Strabismo narrativo della Rai
Non vorremo che si stesse insinuando nei gangli di viale Mazzini l’idea che la famiglia tradizionale ormai sia sinonimo solo di liti e di tragedie latenti e che solo in questo modo aspro e drammatico vada rappresentata. Viceversa, una famiglia allargata ad ogni forma di convivenza e di tolleranza ha in sé la chiave della felicità. Ci chiediamo per quanto tempo questo strabismo narrativo possa essere ancora tollerato. Non si può pensare a una Rai che continui a investire tantissime energie e risorse per produzioni che parlano solo dei conflitti familiari, mettendo all’angolo la famiglia tradizionale che è il pilastro della nostra società. Anche in Rai c’è bisogno di una classe dirigente veramente al passo con la società, che garantisca una visione plurale e non monocorde della realtà. Che è molto più “normale” di come viene descritta sul piccolo schermo.