Jamal Khashoggi muore ancora, i suoi figli “perdonano” gli sgherri di Bin Salman

22 Mag 2020 12:54 - di Redazione
Jamal Khashoggi

Jamal Khashoggi muore di nuovo. L’editorialista del Washington Post, ammazzato, fatto a pezzi e mai più ritrovato subisce infine anche l’affronto dei suoi figli. Figli che “perdonano” gli assassini. Che sarebbe cosa santa se ci fosse stata giustizia. E che invece è soltanto un ulteriore prezzo da pagare. Nel periodo più sacro dell’Islam (Ramadan), non è infatti la misericordia del Profeta a smuovere al perdono gli eredi del giornalista smembrato nel consolato saudita di Instambul. È la paura e il bisogno. Un impasto orrido che ha la faccia tonda di Mohammad Bin Salman, il cicciobello erede di una famiglia di beduini che gli americani tengono a presidiare i più importanti giacimenti di petrolio al mondo. Bin Salman è l’assassino di Khashoggi, non c’è alcun dubbio. I suoi sgherri, su suo ordine, l’hanno fatto a pezzi e l’hanno fatto sparire dentro alcune borse da viaggio. Il tutto nel silenzio imbarazzato e complice di un Occidente che brama soltanto i petrodollari Sauditi. Qualche singola iniziativa di protesta, qualche timido avvertimento, la richiesta di spiegazioni. E poi niente. Sull’efferato omicidio del giornalista scomodo, avvenuto il 2 ottobre del 2018, cala una spessa coltre di silenzio. Una coltre fatta di dollari. Che impedisce polemiche anche dopo la visione dei filmati in cui l’assassino riceve nel suo palazzo i tremanti figli della vittima. Così oggi, arriva il tweet che il figlio Salah posta sui social network: “Noi figli del martire Jamal Khashoggi annunciamo di perdonare coloro che hanno ucciso nostro padre“. La ferocia sanguinaria e la potenza del denaro piegano il bisogno filiale di giustizia. Coi liberalmente buoni di ogni dove in coraggioso silenzio!

 

 

 

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