Il Mosap infuriato col governo: «Fa solo proclami ed è sordo e immobile alle richieste della polizia»

31 Mag 2020 12:23 - di Redazione
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Il Mosap non ne può più. «Gli iscritti al Mosap, prima ancora che uomini e donne che vestono con orgoglio una divisa, sono soprattutto servitori dello Stato e tali continueranno ad essere. Anche se questo Stato non intende ascoltare le loro istanze». Inizia così la ”lettera aperta” del segretario generale del sindacato di Polizia, Mosap, Fabio Conestà al governo. Il sindacato scrive dopo la manifestazione avvenuta ieri in alcune città di ”gilet arancioni” e Casapound contro il governo e che ha visto impegnate le forze di polizia perché le manifestazioni non erano autorizzate.

«Non ci serriamo le labbra»

«Le manifestazioni di Roma e Milano hanno dato il segno di come una parte della politica (anche se non parlamentare) soffia sul fuoco della protesta. Noi, il Mosap, eravamo con i colleghi lungo le strade a garantire la sicurezza. Ma per senso di responsabilità e non perché il governo si sia degnato di ascoltarci. Il nostro rispetto per lo Stato non è in discussione, così come l’onore di indossare la divisa della Polizia. Ma questo  non ci serra le labbra. Abbiamo voce e vogliamo farci sentire, in ogni sede».

Il Mosap: «Governo sorde alle nostre istanze»

E poi ancora. «La drammaticità del periodo che sta attraversando il Paese, sia sul punto di vista sanitario che su quello sociale sembra non venire colta da un governo. Che, piuttosto che accogliere l’invito ad un dialogo costruttivo con le sue componenti più importanti (quali gli uomini che ne garantiscono la sicurezza, oggi come ieri), si rinchiude in sé stesso. Ritenendo forse che il confronto sia sintomo di debolezza. Ed invece è l’esatto contrario perché questo governo solo parlando con i suoi rappresentanti, prima ancora che col popolo, potrebbe ottenere consenso per le sue iniziative. La lentezza con cui l’esecutivo si sta muovendo in campo economico è purtroppo evidente, ma, si potrebbe dire, pur se lentamente almeno si muove. Dove il governo è immobile, chiuso nella sua sordità rispetto alle istanze dei suoi uomini in divisa – è infine l’affondo di Conestà – è nel fronteggiare lo scontento con fatti concreti e non invece con proclami».

Commenti

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  • Pino 1 Giugno 2020

    Le nostre forze di pubblica sicurezza hanno formazione giuridica di base, seguono addestramento e corsi praticamente unificati, hanno formazione di sobrietà e cautela nel trattare i cittadini sotto verifica, sanno sopportare di tutto con grande professionalità (salvo le continue aggressioni che possono portare occasionalmente a reazioni eccessive). Come mai fermano persone che hanno violato la legge ? Migliaia di casi al giorno! Come mai il giudice di turno, dopo la fatica, i costi erariali, i rischi personali affrontati dalle uomini e donne in divisa che dipendenti dello stato hanno sùbito, li mette quasi sempre in ‘libertà’ ai domiciliari ? O, addirittura piede, mani, libere per continuare a fare i delinquenti? Da troppi anni traditori della legge, del popolo, dell’integrità politica ed erariale dello Stato diventano veri e propri fiancheggiatori della criminalità consentendogli la sostanziale immunità? Non va bene, non può continuare così. E’ proprio nella giustizia di base che alberga il consenso palese agli spacciatori, violentatori, rapinatori, ladri, magnaccia, prepotenti di ogni genere. E’ questa pseudo giustizia che ha degradato il paese. Perché una madre o padre di famiglia, in divisa o no, ubbidendo al mandato che ha, seguendo le norme imposte dallo stato deve rischiare la sua integrità, addirittura la vita per prendere un criminale che si ritrova davanti il giorno dopo o lo stesso pomeriggio? Perché, al di la di un tavolo, seduto su una comoda seggiola, pagato tutti i mesi anche per le nefandezze che compie, un tizio, fiancheggiatore della criminalità, giudica al ribasso i diritti, le norme, le leggi le persone che il catturato ha violato? Una cupola mafiosa di cui ora abbiamo ampia conoscenza dovrebbe giudicare questi uomini che dietro una scrivania fanno di tutto per distruggere lo stato? Questo sistema va smantellato in blocco e sostituito con ‘roba pulita’. Rimettendo nel recinto i torelli e le vacche fuggite dal seminato.