I medici del Cimop: il 1° maggio sia l’occasione per rivedere i contratti
1 Mag 2020 19:39 - di Redazione
Il 1 maggio dei medici della Cimop è stato dedicato al personale sanitario chiamato al fronte per l’emergenza #Covid19 e ai medici della sanità privata ancora in attesa di un contratto equo. La Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata, nel giorno della Festa dei Lavoratori, richiama con forza queste due contingenze, parallele e strategiche, in una fase caratterizzata da un lato dal calo della curva pandemica, ma dall’altro dalla conta dei danni umani, specie tra quei medici che hanno pagato con la vita la propria dedizione professionale.
Riconoscenza a tutti i medici contro il Covid
“Nelle anime dell’Italia siano scolpite le immagini di quanti hanno dato tutto per soccorrere gli ammalati di Covid – osserva il Segretario nazionale della Cimpo, dottoressa Carmela De Rango – a loro va qualcosa in più che semplici medaglie o targhe commemorative. Va la nostra riconoscenza, nel solco del giuramento di Ippocrate,vera stella cometa in giorni drammatici per i territori italiani colpiti da questa emergenza senza volto. Giusto dedicare il Primo maggio all’intera categoria sanitaria che si è prodigata senza tirare mai il fiato.
Il sindacato ospedalità privata protesta
Altrettanto doveroso però – prosegue il segretario della Confederazione – è richiamare istituzioni e parti sociali su un vero e proprio work crak operato dalle parti datoriali. A fronte di una ricerca di medici in tutto il mondo da parte della protezione civile, ben 45 aziende private mettono i medici a riposo in Fis o cassa integrazione. E si tratta di medici con un contratto scaduto da 11 anni e con una retribuzione bassissima. Una vergogna? Un insulto? Una prevaricazione? Ognuno la definisca come gli appare giusto. Ma mi auguro che il Ministro della Sanità e la Conferenza Stato-Regioni prendano atto di una tale condotta e la stigmatizzino con forza”.