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Un fermo immagine del video della Guardia di Finanza relativo alla scoperta di 152 falsi braccianti, Brindisi, 30 luglio 2019. Avrebbero truffato l’Inps per 410 mila euro dichiarando giornate agricole inesistenti per percepire indennità o addirittura dichiarando di lavorare per evitare gli arresti domiciliari: 154 persone sono state denunciate da militari della Guardia di finanza di Brindisi a seguito di indagini coordinate dalla Procura. Sono stati trovati falsi contratti di affitto di terreni agricoli in provincia di Brindisi, riconducibili a proprietari ignari, uno dei quali deceduto prima del contratto, e fittizie denunce aziendali di manodopera agricola di lavoratori dipendenti. In tutto si tratterebbe di 152 braccianti (di cui 20 con precedenti di polizia e 59 con precedenti per truffa) e di due imprenditori agricoli denunciati per falso ideologico. In tutto sono 12.823 le giornate lavorative mai svolte. I braccianti rispondono di concorso in truffa con i titolari delle imprese.
ANSA/ GUARDIA DI FINANZA
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Un fermo immagine del video della Guardia di Finanza relativo alla scoperta di 152 falsi braccianti, Brindisi, 30 luglio 2019. Avrebbero truffato l’Inps per 410 mila euro dichiarando giornate agricole inesistenti per percepire indennità o addirittura dichiarando di lavorare per evitare gli arresti domiciliari: 154 persone sono state denunciate da militari della Guardia di finanza di Brindisi a seguito di indagini coordinate dalla Procura. Sono stati trovati falsi contratti di affitto di terreni agricoli in provincia di Brindisi, riconducibili a proprietari ignari, uno dei quali deceduto prima del contratto, e fittizie denunce aziendali di manodopera agricola di lavoratori dipendenti. In tutto si tratterebbe di 152 braccianti (di cui 20 con precedenti di polizia e 59 con precedenti per truffa) e di due imprenditori agricoli denunciati per falso ideologico. In tutto sono 12.823 le giornate lavorative mai svolte. I braccianti rispondono di concorso in truffa con i titolari delle imprese. ANSA/ GUARDIA DI FINANZA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Gli immigrati braccianti arrivano con i jet privati, gli italiani restano a casa

Cronaca - di Redazione - 23 Maggio 2020 - AGGIORNATO 23 Maggio 2020 alle 15:41

Jet privati, voli di linea o voli charter. Dal Marocco, dalla Romania, dal sudafrica. Grazie al lodo-Bellanova, che ha spalancato le porte a 500mila immigrati braccianti, lavoratori stagionali, l’invasione si sta compiendo nel modo più semplice per gli extracomunitari. E non basta: per protesta nei giorni scorsi i migranti-braccianti si sono messi pure in sciopero.

I voli charter per gli immigrati

Gli imprenditori – come spiega oggi Il Messaggero – pagano ai braccianti stranieri il viaggio in Italia, dove trovano immediatamente lavoro, casa, sostegno. E all’aereoporto, anche gli applausi delle varie organizzazioni di categoria.  “Così dopo il jet privato inviato in Romania da Martin Foradori Hofstätter, vignaiolo alla guida della famosa cantina dell’Alto Adige, per far arrivare 12 provette potatrici, è stata la volta di imprenditori abruzzesi, veneti e lombardi. Ieri è atterrato a Pescara il primo volo charter Alba Star, organizzato da Confagricoltura Abruzzo, con l’arrivo di 124 operai agricoli del Marocco. L’arrivo è stato da vere star con applausi e sorrisi. Un altro volo arriverà oggi, con altrettanti lavoratori, e un terzo è programmato per i prossimi giorni, sempre con partenza da Casablanca: destinazione 40 aziende della piana del Fucino e una di Vicenza…”, racconta Il Messaggero.

Magari lo stesso trattamento venisse riservato anche ai disoccupati italiani, molti dei quali ancora in attesa di un segnale dai “navigator” reclutati dal grillino Di Maio per giustificare l’elargizione del reddito di cittadinanza.

“Ora gli stagionali dovranno affrontare un periodo di quarantena prima di poter cominciare a lavorare, anche se gli imprenditori cercheranno di far svolgere questo periodo di isolamento in maniera attiva, visto che il lavoro si svolge all’aria aperta e rispettando le distanze previste dalle direttive governative”, racconta il quotidiano romano.

E gli italiani? Possono aspettare…

Sono stati 24 mila gli italiani che si sono resi disponibili da Nord a Sud. Molti sono le cosiddette vittime economiche del coronavirus: ex baristi, ex commesse, muratori, guide turistiche. Un numero inferiore ai 200mila che sono necessari. Ma un numero rilevante, tale da sfatare la leggenda secondo cui gli italiani non vogliono fare i lavori pesanti degli immigrati. In Italia i lavoratori stagionali stranieri impiegati nel settore sono 370mila, in maggioranza rumeni, ma anche marocchini, indiani, senegalesi.

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di Redazione - 23 Maggio 2020