Coronavirus, il 3 giugno è alle porte: ecco punto per punto cosa si potrà fare e quali sono i divieti

31 Mag 2020 11:22 - di Fortunata Cerri
3 giugno

L’autocertificazione va in soffitta. Dal 3 giugno cadrà definitivamente il divieto di spostamento da regione a regione e verrà archiviata l’autocertificazione che ci ha accompagnato in questi mesi di chiusura del Paese a causa coronavirus. Quindi dal prossimo mercoledì si chiude una parantesi fatta di carte, moduli, fotocopie e certificazioni da esibire in caso di controllo. Quindi saranno possibili, senza quarantena, i viaggi da e per i Paesi Ue, Schengen e Regno Unito, a meno di specifiche condizioni di reciprocità stabilite dagli Stati. I viaggi da e per i Paesi extra Ue ed extra Schengen, eccetto quelli già possibili per lavoro, urgenza o motivi di salute, riprenderanno dal 16 giugno.

3 giugno, ecco le attività permesse

È consentito l’accesso ai parchi. L’attività motoria è consentita nel rispetto di una distanza di sicurezza di almeno due metri. Sono possibili le manifestazioni in forma statica con distanziamento. Le messe, i funerali, le visite ai musei e ai luoghi di cultura, le attività degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive, le attività di bar, ristoranti, barbieri, parrucchieri continuano a essere possibili con limitazioni di distanziamento derivanti dai protocolli di sicurezza.

Le attività che devono attendere per ripartire

Ma ci sono attività che sono ancora in attesa. Bisognerà aspettare il 15 giugno per far ripartire i centri estivi per i minori. Sempre dal 15 giugno riaprono, con limitazioni di capienza e di distanza, cinema, teatri, concerti, anche al chiuso.

Restano sospese le frequenze scolastiche e universitarie. Resta il divieto di assembramento e l’obbligo di mantenere una distanza di almeno un metro. Salvo modifiche nei prossimi giorni, restano sospesi congressi, riunioni, meeting, eventi sociali, centri termali e centri sociali. Il calcio professionistico – secondo il ministro Spadafora – potrebbe ripartire dal 13 giugno.

Cosa non si può fare dal 3 giugno

I parenti non possono rimanere nelle sale di attesa dei pronto soccorso. Restano sospese le crociere per le navi battenti bandiera italiana. Resta l’obbligo di rimanere presso il proprio domicilio per chi è in quarantena. E chiaramente per chi ha un’infezione respiratoria con febbre superiore ai 37,5 gradi.

Le polemiche con le Regioni

Ma non si fermano le polemiche con le Regioni. Tra i governatori c’è chi si è espresso a favore della riapertura totale, come ad esempio il presidente Luca Zaia, che vede la “riapertura tutti insieme” come “un bel segnale“. Di diverso avviso Vincenzo De Luca, che parla invece di pressioni esercitate sul governo. Con De Luca si schiera Christian Solinas. Il presidente della Regione Sardegna spiega: «Già oggi, per norme e protocolli statali, se una persona è positiva non può circolare liberamente in Italia. Noi diciamo la stessa cosa: se uno è infetto non può imbarcarsi per la Sardegna».

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